A Genova lo spettacolo “La mia casa è dove sono”

Nei giorni 28,29 e 30 Luglio, a Genova presso Castello d’Albertis, si terrà uno spettacolo teatrale itinerante, “La mia casa è dove sono”, recitato da Migranti e da attori professionisti, frutto di un lavoro di alcuni mesi, finanziato con il Bando MigrArti del Mibat, cui le Acli Liguria hanno partecipato insieme ad altri soggetti. Il Capofila e organizzatore è la compagnia Suq di Genova, che ogni anno organizza il festiva nazionale teatrale omonimo.

 

Ispirato all’omonimo libro di Igiaba Scego, con l’adattamento drammaturgico e teatrale di Emilia Marasco e Carla Peirolero “La mia casa è dove sono” prevede otto tappe, tra narrazione, musica e danza, per un’esperienza itinerante attraverso gli spazi esterni del Castello e le sale della dimora-museo del Capitano D’Albertis, viaggiatore globetrotter ottocentesco.

 

Il pubblico – diviso in 3 gruppi, con partenza a cadenza di mezz’ora l’uno dall’altro – verrà condotto alla scoperta di tanti modi di sentirsi a casa anche se si arriva da lontano, la musica, il cibo, il ricordo, le storie della propria terra, le amicizie, il lavoro, sino al momento finale, una sorta di azione scenica collettiva, pubblico e artisti, nella stessa “casa” delle culture del mondo.

 

Il tema della casa e dello spaesamento, è comune a molti giovani migranti che arrivano o nascono in Italia, ma che sentono forte l’appartenenza alle culture d’origine. D’altronde è anche comune a molti giovani italiani sempre più costretti ad emigrare per studio o lavoro. Da aprile a luglio 2017 si sono svolti laboratori di scrittura e teatrali, incontri, seminari, di cui lo spettacolo al Castello D’Albertis è il prodotto e l’esperienza principale.

In scena una ventina di interpreti: artisti di grande professionalità, quali Miriam Selima Fieno e Aram Kian (protagonista quest’ultimo di un celebre monologo scritto con Gabriele Vacis “Mi chiamo Aram Kian e sono italiano”), le musiciste ucraine Elena Nadyak e Oksana Nadyak, l’attrice genovese Bianca Podestà, e, insieme a loro, artisti migranti o giovani allievi artisti di seconda generazione che hanno partecipato ai laboratori teatrali del progetto e che sono testimoni di tante origini diverse pur se in parte nati in Italia: Iran, Angola, Nigeria, Ecuador, Perù, Repubblica Dominicana, Albania, Libia, Romania.

La regia è di Carla Peirolero, assistente regia è Alberto Lasso, costumi ed elementi scenografici sono di Elisa Gandelli, consulenza musicale di Laura Parodi. Hanno collaborato alle attività artistiche e formative di Enrico Campanati, Daouda Diabate, Susanna Gozzetti, Emilia Marasco, Omar Rizq.