Dipendente pubblico: quando la pensione di vecchiaia?

Sono una statale 65enne con soli 10 di servizio, e l’amministrazione intende collocarmi a riposo. Ho maturato il diritto a pensione? Ho anche un assegno di invalidità Inps dal 1999.

Il pensionamento di vecchiaia richiede di norma 20 anni minimi di contribuzione. Tuttavia, se il servizio statale, e la conseguente iscrizione ex Inpdap, è iniziato dopo il 1 gennaio 1996 alla dipendente, secondo le regole dettate dalla Riforma Fornero, è consentito il pensionamento di vecchiaia al compimento del 70° anno di età  (+ aspettative di vita)con soli 5 anni minimi di contribuzione.

Fino a oggi l’ex Inpdap, nell’individuare le posizioni assicurative decorrenti successivamente al 1° gennaio 1996, ha ritenuto di dover attribuire rilevanza a qualsiasi contribuzione accreditata in ulteriore regime previdenziale, come l’Inps per esempio, anche se non ricongiunta presso l’ex Inpdap stesso.

In base a tale orientamento, il possesso di un assegno di invalidità Inps che attinge a contributi versati prima del 1996 fa perdere la qualifica di “neo iscritta ex Inpdap”. L’assegno di invalidità Inps viene infatti dato dopo almeno 5 anni di contributi precedenti alla richiesta. Nel caso specifico la signora ha quindi iniziato la sua contribuzione Inps prima del 1996. Di conseguenza non potrebbe andare in pensione con meno di 20 anni di contribuzione.

Con una recente circolare (la 58 del 1 aprile 2016) l’ex Inpdap sembra aver cambiato orientamento e riconosce la qualifica di “neo iscritto” anche a coloro che, pubblici dipendenti a partire dal 1996, siano titolari di una contribuzione Inps precedente a quella data.

Ciò consente il pensionamento a 70 anni (+ aspettative di vita) che nel caso della signora sono 71 anni e 2 mesi con meno di 20 anni di contributi maturati al momento della pensione. Tra l’altro, la signora, se venisse collocata a riposo, potrebbe inoltre invocare il mantenimento in servizio fino a tale scadenza.

La circolare non è tuttavia molto chiara e su questa pendono nodi interpretativi che l’Inps scioglierà a breve. L’orientamento anticipato a voce sembrerebbe comunque favorevole.

Per informazioni: www.patronato.acli.it