Gesù disse: seguimi

Siamo alla svolta decisiva per Gesù nella sua missione di annunciare il vangelo. Egli si è reso conto che il messaggio di conversione non è accolto, in particolare dai capi del popolo. Decide quindi di andare a Gerusalemme per fare un ultimo tentativo per convincere i suoi interlocutori che il regno di Dio si fa presente nella sua persona e che quindi ci si può convertire a Dio.

Per andare a Gerusalemme dalla Galilea c’erano due strade, una delle quali passava per la Samaria, i cui abitanti non erano in buoni rapporti con i Giudei di Gerusalemme, a causa di divergenze religiose. Al rifiuto dei samaritani Giacomo e Giovanni vogliono reagire con un gesto di morte, che certifichi la potenza di Gesù e il peccato di chi non lo ha accolto. Gesù, invece, preferisce andare oltre, perché lui non è venuto per giudicare, ma per salvare (Gv 3,17) e offrire a tutti una ulteriore possibilità di conversione.

Seguono poi tre incontri che Gesù fa con tre personaggi che illustrano alcune delle condizioni per diventare discepoli di Gesù.

Al primo che lo vuole seguire, Gesù prospetta una vita senza sicurezze, infatti se anche gli animali hanno una casa, il figlio dell’uomo non ha un posto dove riposare, perché la sua missione è itinerante.

Al secondo è Gesù che chiede di seguirlo, e alla sua domanda di adempiere un comandamento della legge – seppellire i genitori – Gesù offre la possibilità di fare una cosa per i vivi. Per i morti oramai non possiamo più fare niente, ma ai vivi occorre annunciare il regno della salvezza di Dio. Questa è la vita vera per tutti, anche per i morti.

Al terzo, che pone una condizione per poterlo seguire, Gesù dichiara che non ci devono essere condizioni e legami per annunciare il regno di Dio. Chi si fa discepolo di Gesù, in lui ritrova tutti i legami della propria vita, ma trasfigurati e resi vivi dal rapporto con Gesù.

26 giugno 2016 – XIII Domenica Tempo Ordinario – Anno C

Luca 9,51-62

51 Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme 52 e mandò messaggeri davanti a sé.

Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. 53 Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. 54 Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». 55 Si voltò e li rimproverò. 56 E si misero in cammino verso un altro villaggio.

57 Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». 58 E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».

59 A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 60 Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».

61 Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». 62 Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Leggi tutto nel documento allegato