Il vero segno è il mistero pasquale

I tempi ultimi riducono la vita all’essenziale: condurre una vita all’insegna dell’amore. Il tempio, pur bello nella sua architettura e pieno di ricchezze, non rimarrà in piedi. Esso è il luogo della presenza di Dio e tutti vi si recano per compiere i riti previsti, tuttavia già una volta il Signore aveva lasciato il tempio per andare a vivere in mezzo al popolo in esilio a Babilonia, là dove lo aveva mandato per purificarsi dal loro peccato. Egli non lascia solo il suo popolo nel tempo della purificazione.

Il problema è quello di conoscere il segno per comprendere quando verrà questo tempo di giudizio.

Ci saranno molti falsi profeti, guerre e rivoluzioni, ma non è questo il tempo ultimo, perché questi eventi sono sempre presenti nella storia degli uomini.

Occorre non seguire i falsi profeti e non avere paura di fronte alle guerre, perché tutto ciò non è la fine.

La fine verrà quando non ci sarà più l’amore e la giustizia e tutti saranno contro tutti, nessuno si preoccuperà più del bene comune e ciascuno cercherà solo di salvare se stesso. In questo periodo chi continuerà ad amare e a praticare la giustizia verrà perseguitato, perché considerato non in linea con i tempi. Chi si comporta con onestà ed amore, con il solo suo vivere diventa un atto di accusa insopportabile per chi vive altrimenti.

Quel tempo diventerà una occasione propizia per rendere testimonianza al Signore della vita. Non occorrerà la sapienza del mondo per difendersi, ma basterà semplicemente parlare della fiducia nel Signore con cui si è in comunione. Questa è la sapienza che saprà rendersi parola per testimoniare della bontà di Dio. Chi si comporta così, salverà la propria vita.

Ogni giorno, in varie parti del mondo, i cristiani e gli uomini di buona volontà, a qualunque religione o meno essi appartengano, sono chiamati a rendere testimonianza alla pace e alla giustizia, alla vita dei fratelli che subiscono violenza, perché così vuole il Signore.

Prepariamoci anche noi a condividere con Gesù e con tutti loro il “martirio” della fede, cioè la testimonianza che è possibile una vita d’amore.

 

13 novembre 2016 – XXXIII Domenica Tempo Ordinario – Anno C

Luca 21,5-19

In quel tempo, 5 mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: 6 «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8 Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9 Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».

10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11 e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13 Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14 Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15 io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.

16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17 sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18 Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.

19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

 

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