La democrazia che scriveremo

In Marocco riapre la biblioteca più antica al mondo: 12 secoli di storia, scienze e arti. Dietro alla sua rinascita vi è una donna.  

E’ così, dietro alle rinascite spesso, si celano i nomi di donne…donne che hanno il coraggio di rompere gli schemi, che sono appassionate del loro lavoro, che credono nella rinascita e si attivano per rendersi catalizzatori di quei processi latenti che spesso ostacolano aperture.

Ieri anche noi,  nella prima giornata dell’incontro nazionale di studi delle Acli, ci siamo trovati davanti ad un tavolo costituito al 50% da relatrici donne. Proprio in questo momento in cui c’è bisogno di rinascere, di partire, le Acli ripartono dalle donne. Quale segnale più bello di apertura e di una parità di genere che, come dice la Morra, non è solo pubblicizzata, ma realmente praticata. Questa è la democrazia che scriveremo, perché la democrazia è una riflessione quotidiana e c’è bisogno di una lettura culturale prima ancora che politica. Il popolo è un’identità culturale di memoria, che trova la sua verità storica nella sua parte svantaggiata. Questo è il vero cambiamento d’epoca, capace di riempire di sostanza la vita collettiva. La voce femminile, con le sue specificità, può rappresentare un importante pilastro per la costruzione di una rinnovata democrazia.