Mons. Longoni alle Acli: “Credenti e non credenti insieme per progetti concreti”

Concretizzare un modello di sviluppo legato all’idea di ecologia integrale di papa Francesco è l’impegno per la pastorale sociale della Chiesa italiana: lo spiega don Fabiano Longoni, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della Cei, nella video intervista sugli Orientamenti congressuali delle Acli. Abbiamo bisogno di imparare a gestire con intelligenza sapienza il territorio a partire dal basso.

Le Acli possono rinvigorire la loro fedeltà alla Chiesa, secondo don Longoni, riscoprendo la loro identità di corpo intermedio. I problemi delle comunità locali si possono risolvere solo con il coinvolgimento di tutti gli attori presenti in una realtà: cittadini, attori sociali, istituzioni, non bastano gli esperti. Le Acli hanno la possibilità e le potenzialità di accompagnare processi di democrazia deliberativa: «momenti dove credenti e non credenti si possano incontrare per discutere i problemi, per operare scelte concrete», in questo modo è possibile attuare progetti che indicano un metodo per avviare e stare dentro un processo da vivere.

Avere a cuore le nuove generazioni è una delle questioni centrali per il Paese – afferma il responsabile della pastorale sociale e del lavoro – i giovani in Italia sono bloccati e non riescono a sprigionare la loro creatività. Offrire loro un supporto è possibile, come dimostra il Progetto Policoro che, nei suoi 20 anni di vita, ha mobilitato i giovani rendendoli protagonisti del loro futuro e accompagnatori di altri loro coetanei.

La video intervista può essere utile per approfondire gli orientamenti quando si parla del nostro compito antropologico specifico di riscoprire il piacere spirituale di essere popolo: «siamo chiamati a rivitalizzare il dialogo per favorire l’amicizia sociale, che nasce da un’esperienza personale ed associativa per tradursi in azioni e relazioni con l’esterno. Con questa attenzione spirituale, che va dalla persona alla società passando per l’associazione, vogliamo continuare la vitale esperienza dei nostri circoli e stare con la gente, rinnovando le esperienze associative, i legami sociali con le istituzioni civili, con i servizi pubblici, con le parrocchie, con la scuola e con tutti i soggetti che fanno rete nei territori. Vogliamo favorire e animare un dialogo pubblico che non sia monologo ne negoziazione per “ricavare la propria fetta della torta”, ma un dialogo che si realizza facendo – più che dicendo – progetti con tutti per il bene comune» (cfr. p. 7).

#AcliNientePaura