Pace a questa casa

Gesù fa fare esperienza di missione, dopo aver mandato in missione i Dodici, anche ad altri settantadue discepoli e dà loro delle istruzioni su come comportarsi.

Prima di tutto espone loro il motivo della missione: la messe è abbondante, ma gli operai sono pochi, cioè l’umanità attende l’evangelo di Dio, ma sono pochi coloro che sono disponibili ad annunciarlo, perché l’annuncio dell’evangelo è faccenda di relazione personale, di vicinanza umana, di amore che si fa presenza concreta.

Poi illustra la situazione: voi siete agnelli in mezzo ai lupi. Gesù ha deciso di andare a Gerusalemme e sa che li vi troverà la morte per l’opposizione dei capi del popolo. Egli sa che l’evangelo chiama a conversione e che chi non si converte diventa ostile all’evangelizzatore, perché si sente messo in questione. Inoltre, gli agnelli non hanno nulla e vanno diritti per la propria strada, perché l’urgenza dell’evangelo non permette di perdere tempo lungo la strada con i convenevoli tipici del mondo orientale.

Il dono della pace è il primo annuncio dell’evangelizzatore, perché la pace è pienezza di vita che viene dal Signore della vita, il creatore del mondo. Se c’è qualcuno che riconosce questo dono condividete con lui l’ospitalità che vi offre, dice Gesù, perché entrambi godete della medesima vita che viene da Dio e che vi fa fratelli. Questo è sufficiente per annunciare l’evangelo di Dio.

In cambio dell’ospitalità, che per gli evangelizzatori vuol dire vita, essidevono offrire la vita che possono dare con gioia: la guarigione dalle malattie e l’annuncio del regno di Dio.

Di fronte alla non accoglienza, sempre possibile perché il cuore dell’uomo a volte non sa riconoscere la salvezza che viene da Dio, essi devono proclamare pubblicamente quanto sta accadendo, con il gesto simbolico di scuotersi la polvere, ma annunciare per l’ultima volta la venuta del regno di Dio che chiama a conversione. Nel giorno del giudizio Sodoma, che è stata distrutta per il peccato di non accoglienza, avrà un destino meno grave, perché ora si compie il tempo della salvezza con la venuta di Gesù.

Nell’ultima parte Luca descrive la gioia dei settantadue, che si inorgogliscono per il potere che hanno sui demoni. Gesù sa che anche questo potere “buono”, se vissuto in modo sbagliato, può portare al peccato. Per questo li invita a non sentirsi forti perché hanno il potere sui demoni, ma a sentirsi umili per la salvezza che viene da Dio e a gioire dell’amore di Dio che li unisce a sé nella comunione della vita.

3 luglio 2016 – XIV Domenica Tempo Ordinario – Anno C

Luca 10,1-12.17-20

In quel tempo, 1 il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3 Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9 guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: 11 “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. 12 Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

17 I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Leggi tutto nel documento allegato