Pensioni: il part-time agevolato

Mia figlia ha da poco avuto un bambino e avrei necessità di ridurre i miei impegni di lavoro per darle una mano. Ho letto di un part time agevolato per chi si avvicina alla pensione. Di cosa si tratta?

Per la legge di Stabilità 2016 i dipendenti del settore privato assunti a tempo indeterminato e full time possono ridurre l’orario lavorativo contrattuale tra il 40 e il 60% beneficiando di alcuni vantaggi retributivi e contributivi.

Pe accedere al part time agevolato i dipendenti devono essere in possesso del requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni o 15 in caso di limitate deroghe) e maturare l’età pensionabile entro il 31 dicembre 2018.

Per i lavoratori con sola contribuzione a partire dal 1° gennaio 1996, è necessario che al momento della trasformazione sia raggiunto un importo minimo di pensione pari a 1,5 l’importo dell’assegno sociale (€ 672,10, per il 2016).

Il dipendente, oltre allo stipendio, calcolato sull’orario ridotto, riceverà una somma esente da tassazione e da oneri contributivi, pari ai contributi che il datore avrebbe versato con l’orario pieno.

Sul piano contributivo, il periodo di mancato lavoro è coperto da contribuzione figurativa a carico dello Stato in modo che la futura pensione non subisca penalizzazioni dovute al part time.

L’accesso al part time agevolato è soggetto al duplice controllo dell’Inps e del ministero del Lavoro.
Il lavoratore interessato deve richiedere in via preventiva all’Inps la certificazione dei requisiti contributivi e anagrafici previsti dal legislatore.

Il successivo contratto di lavoro a tempo parziale agevolato è poi sottoposto a nulla osta da parte della Direzione territoriale del lavoro e al rilascio dell’autorizzazione conclusiva da parte dell’Inps.

Per informazioni: patronato.acli.it