Acli Piemonte: ASSOCIARSI È INCONTRARE…, una proposta per costruire insieme integrazione e futuro

Si terrà domani a Cuneo il convegno ASSOCIARSI È INCONTRARE…, che conclude il progetto “InterAzioni-AssociAzione”, realizzato nell’ambito del FAMI (Fondo Asilo Migrazione Integrazione) e promosso dalla Regione Piemonte in collaborazione con Acli Piemonte e Acli Cuneo.

Le ACLI regionali e provinciali, in collaborazione con diverse organizzazioni del Terzo Settore cuneese, hanno organizzato nell’arco di un anno diversi appuntamenti sul territorio rivolti a cittadini e cittadine di Paesi Terzi, italiani, con una particolare attenzione rivolta ai giovani di seconda generazione. Esperienza che sarà raccontata nell’ambito del convegno finale di questo progetto nato con il fine di sostenere e rafforzare le associazioni
di immigrati o di giovani stranieri di seconda generazione, promuovendone la loro partecipazione.

Del lavoro svolto, degli spunti emersi e delle potenzialità per il futuro si parlerà dunque nel corso della tavola rotonda, organizzata dalle ACLI del Piemonte in collaborazione con le ACLI Cuneo, che prevede la partecipazione di Antonio Russo, Responsabile Immigrazione ACLI Nazionali, Massimo Tarasco, Presidente ACLI Piemonte, Federico Borgna, Sindaco di Cuneo, Marco Didier, Presidente ACLI Cuneo, Mario Tretola, VicePresidente ACLI Piemonte, Don Flavio Luciano, Responsabile Pastorale Sociale e del Lavoro Piemonte, Monica Cerutti, Assessora Immigrazione Regione Piemonte.

L’obiettivo è stato quello di proporre, agli stranieri residenti nel territorio di Cuneo, ma anche agli stakeholders istituzionali e civili presenti, il modello associativo  come veicolo della tutela dei propri diritti e strumento privilegiato di relazione e di interazione con gli altri soggetti sociali che compongono la vita di questo territorio. Una integrazione attiva e dialogica capace di puntare “collettivamente”, e non solo individualmente, su una inclusione reciproca”, spiega il presidente Massimo Tarasco, perché “associarsi significa mettersi in gioco, immaginare un bene comune e dialogare con la società non più come individuo ma come comunità”, questo il senso del progetto.

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