Va’ e non peccare più

Paolo ha appena concluso il proprio elogio di ebreo zelante che osserva la legge. Ebbene, proprio lui, così zelante anche nel perseguitare i cristiani, ritiene di dover lasciare tutte le osservanze e la legge, che lo identificano come ebreo, per afferrarsi e stringersi solo a Cristo e alla sua giustizia. Paolo arriva a considerarle spazzatura in confronto con Cristo, ma che tali non sono perché sono state la sua vita fino ad allora. Ma ogni osservanza è spazzatura, se confrontata con Cristo, a meno che non sia di aiuto per giungere alla comunione con Gesù Cristo.

Per Paolo il problema è quello di accogliere la giustizia/giustificazione che viene dalla fede in Gesù Cristo morto e risorto, e non di costruirsene una con la propria osservanza della Legge.

Per Paolo è importante conoscere la vita di Gesù, a cominciare dalla forza che si sprigiona dalla sua resurrezione, passando per la comunione con le sofferenze di Gesù che si è affidato a Dio e, con lui, attraversare la morte per giungere alla resurrezione dai morti.

Paolo è consapevole che ancora gli resta del cammino da compiere, tuttavia egli si affretta, come uno che corre, perché è stato afferrato da Cristo sulla via di Damasco e si è lasciato afferrare, riconoscendo in lui il suo Signore.

Anche lui è consapevole che non può rimanere ancorato al passato, ma deve rivolgersi alla novità che viene dal Signore: Dio si è fatto uomo, cosa inaudita per un ebreo, e che tuttavia si è realizzata in Gesù.

Paolo corre verso la resurrezione per essere in piena comunione con Gesù. Egli si affretta come noi ci affrettiamo in questa quaresima, che sta per concludersi, verso la Pasqua di resurrezione.

13 marzo 2016 – V Domenica di Quaresima – Anno C

Giovanni 8,1-11

In quel tempo, 1 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2 Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6 Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7 Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9 Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10 Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11 Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

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