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Rei, avanti con il primo atto reale di lotta all’esclusione

«L’approvazione del decreto attuativo della legge delega di contrasto alla povertà è il primo atto concreto nella costruzione di una strategia nazionale di lotta all’esclusione che ci avvicina al resto d’Europa. Ora restano solo gli ultimi, decisivi, passaggi istituzionali, in Conferenza Unificata e in Parlamento, prima dell’approvazione definitiva da parte del Governo che chiuderà la fase di costruzione della prima reale misura nazionale di lotta alla povertà nel nostro paese». Così l’Alleanza contro la povertà commenta il via libera di Palazzo Chigi che rende operativo il provvedimento d’introduzione del Reddito d’Inclusione Sociale (Rei).

 

«Il testo recepisce sostanzialmente i contenuti del memorandum siglato il 14 aprile tra Governo e Alleanza contro la povertà in Italia, relativamente ai punti d’intesa raggiunti che  riguardavano: 1) i criteri per determinare l’accesso dei beneficiari della misura e per stabilire l’importo del beneficio; 2) i meccanismi per evitare disincentivi economici alla ricerca di occupazione; 3) l’attivazione di una linea di finanziamento strutturale per i servizi alla persona; 4) il finanziamento dei servizi; 5) l’individuazione di una struttura nazionale permanente che affianchi le amministrazioni territoriali; 6) la definizione di un piano operativo per la realizzazione delle attività di monitoraggio continuo della misura».

 

«Siamo, però, solo all’inizio del percorso. Per continuarlo è necessario che, nella nota di aggiornamento del DEF e sin dalla prossima legge bilancio – aggiunge l’Alleanza – venga introdotto un Piano pluriennale che consenta di raggiungere, in tempi definiti e con finanziamenti precisi, gli obiettivi decisivi per la modernizzazione del nostro welfare. Primo tra tutti, l’universalità: tutte le persone e le famiglie in povertà assoluta devono essere raggiunte, compresi i cittadini stranieri. Secondo, l’adeguatezza: ogni povero deve ricevere un adeguato pacchetto di riposte, composto da un contributo economico sufficiente a raggiungere uno standard di vita decente e a servizi del welfare locale capaci di offrire la concreta possibilità di modificare il proprio percorso esistenziale».

 

«È fondamentale che l’incremento delle risorse, il carattere universalistico dell’intervento, la consistenza del sostegno economico e lo sviluppo di risposte adeguate nei territori procedano di pari passo.  Solo così – precisa l’Alleanza – il REI potrà diventare realmente uno strumento valido per l’inclusione sociale. L’auspicio è che questo tema diventi una priorità condivisa pienamente da tutte le forze politiche e da tutti i soggetti sociali del nostro paese per evitare che rimanga un’ennesima riforma incompiuta».

«Riconosciamo, nel percorso compiuto finora, l’impegno del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e auspichiamo che le Commissioni Parlamentari possano essere ispirate dalla stessa volontà di migliorare ulteriormente il decreto che una volta approvato costituirà solo il primo passo di un percorso più lungo – conclude la nota dell’Alleanza contro la povertà – ma da compiere velocemente, verso la costruzione di adeguate politiche contro la povertà nel nostro paese».

 

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