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Tina Anselmi. La presidente che non abbiamo avuto

Tina Anselmi fu la prima donna ministra, nominata nel luglio del 1976 titolare del dicastero del lavoro e della previdenza sociale. Subito si adoperò, nel suo partito e nella politica italiana, per l’affermazione dei diritti e della dignità delle donne.

 

A lei, tra le altre e tante cose, dobbiamo la legge sulle Pari opportunità.

Sosteneva: “le conquiste non sono mai definitive e quando le donne si sono impegnate nelle battaglie, le vittorie sono state vittorie per tutta la società. La politica che vede le donne in prima linea è politica di inclusione, di rispetto delle diversità, di pace”.

 

A lei dobbiamo la nascita del Servizio sanitario nazionale. A lei, alla sua presidenza della Commissione P2, la difesa della Repubblica dalle insidie dei poteri occulti in uno dei periodi più oscuri del nostro Paese.

Dalla Resistenza agli scranni del Parlamento, la sua passione civile e politica è sempre stata di una misura straordinaria.

 

Così Agnese Ranghelli, responsabile nazionale del Coordinamento Donne ACLI, ricorda la figura di una donna “che ha dedicato il suo impegno al miglioramento delle condizioni di tutti”, una donna autorevolissima ma lontana da ogni smania di potere. La presidente che avremmo voluto e non abbiamo avuto…

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