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Una serata piena di giovani, ricca di emozioni, e anche di pianto

Quando il dottor Bartolo mostra le foto, e racconta, è impossibile non avere voglia di salvare quante più vite possibili, di cambiare questa vergogna il prima possibile.
Vedere dei ragazzi scuoiati vivi nelle carceri libiche, delle donne il cui corpo martoriato racconta ciò che il pudore trattiene dal ripetere, non può lasciare indifferenti.

ResQ ci ricorda che nessuno dei 20 processi alle ONG ha mai dimostrato un ruolo proattivo delle navi di soccorso in mare nel terribile scempio del traffico degli umani.
Chi c’è dietro ResQ e i suoi volontari?
La CEI, l’unione dei buddhisti, i valdesi e… Roger Waters (!!), altro che Soros.

A sorpresa, durante la serata, è arrivato un bimbo dell’età del mio, con la sua mamma. Pietro Bartolo l’ha aiutata a partorirlo ancora sulla nave che la trasportava, e ora erano lì, davanti a noi (la mamma ha chiamato il bimbo proprio Pietro). Abbiamo pianto un po’ tutti, mentre pensavamo ad altre storie dolorose, a Cecilia e Italo e tanti altri amici a Rafah mentre Gaza muore.

Oggi una ragazza che era all’incontro mi ha scritto che la serata è stata molto preziosa e mi ha ringraziato per quel che ho detto in introduzione, sull’importanza del voto, ricordando i referendum e parlando della nuova legge di cittadinanza. Mi ha commosso.

Anche Bartolo ha sottolineato con la sua forza naturale che non possiamo essere tutti a Lampedusa, ma possiamo essere vicini a chi soffre dove siamo e abbiamo molti strumenti, tra cui il voto e la partecipazione, da non lasciare da parte per costruire il futuro che desideriamo.

Grazie ai magnifici volontari di ACLI France – Italiens de France

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