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Giornata internazionale degli archivi, le Acli presentano la mostra “La voce delle immagini. Acli tra storia e futuro”

Non c’è futuro senza memoria. Lo sanno bene le Acli, che con quasi 80 anni di vita alle spalle, hanno accumulato un patrimonio storico culturale, custodito nei fondi dell’archivio Acli. Per valorizzare questo bagaglio di ricchezza è stata realizzata la mostra permanente “La voce delle immagini. ACLI tra storia e futuro”, che aprirà il 9 giugno, giornata internazionale degli archivi, alle ore 10.30, nella sede nazionale a Roma, in via Marcora 18/20.

“La memoria è un bene prezioso. Contribuisce a costruire identità, rafforza i legami, getta ponti tra le generazioni. Vale per le persone, ma anche per le organizzazioni” – ha spiegato il presidente delle Acli Emiliano Manfredonia – “vogliamo condividere e raccontare la nostra storia affinché il passato, il presente ed il futuro non si frantumino nei rivoli, talvolta contorti, delle vicende ma possano continuare a rappresentare la nostra ricchezza”. La mostra ripercorre, attraverso immagini e foto, quello che le Acli sono state e sono ancora oggi per migliaia di persone: un luogo di incontro dove poter vivere la fede, imparare un mestiere e impegnarsi per costruire una società più equa.

L’archivio delle Acli custodisce un pezzo importante di storia italiana, tanto che nel 1989 è stato dichiarato di ‘notevole interesse storico’ dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. Sono conservati al suo interno 1192 faldoni, contenenti la documentazione prodotta dagli organi nazionali dal 1944 ad oggi, e tutti i periodici e le riviste pubblicate dalle Acli nel corso della loro storia. Più di 9.000 articoli sono stati digitalizzati nel catalogo online, mentre sono stati catalogati online 13.500 volumi della biblioteca Acli. L’archivio fotografico conserva 12.000 foto, oltre a 600 filmati delle iniziative organizzate a partire dagli anni ’90.

All’inaugurazione della mostra del 9 giugno saranno presenti il Presidente delle Acli Emiliano Manfredonia, Erica Mastrociani e Alberto Scarpitti, curatori della mostra, e Christian Uva, professore ordinario presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre.

 

 

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