Acli Alessandria: riscoprire la Fraternità, per la pace e contro ogni violenza

«In un momento storico caratterizzato da odio, indifferenza, protezionismo economico ed affettivo, occorre riscoprire la fraternità, come valore capace di migliorare le nostre relazioni e le comunità in cui viviamo».
Con queste parole la Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Alessandria e le Acli di Alessandria hanno presentato “Fraternità che ferisce”, un ciclo di incontri per riscoprire e ripartire dal bene comune.
«Oggi da molte parti si reclama maggiore sicurezza, ma fino a quando non si eliminano l’esclusione e l’iniquità nella società e tra i diversi popoli sarà impossibile sradicare la violenza», questa frase di Papa Francesco ha ispirato i promotori di una iniziativa che vuole mettere al centro della riflessione l’importanza dell’accoglienza e dell’uguaglianza tra le persone, quella fraternità che garantisce la pace e la convivenza civile, contro ogni rischio di deriva violenta e razzista.
Il primo appuntamento del seminario si terrà il primo marzo sul tema “Violenza e riconciliazione nel Libro della Genesi”, alla presenza di don Giulio Lunati della Diocesi di Pavia.

Il secondo incontro, che si terrà il 10 aprile presso il Collegio Santa Chiara di Alessandria, sarà sul tema “Fraternità che ferisce – L’altra faccia dell’economia: civile e sostenibile”.

Interverranno S.E. Monsignor Guido Gallese, Vescovo di Alessandria ed Elena Granata, docente associata di Urbanistica al Politecnico di Milano, alla SEC – Scuola di Economia Civile e all’Istituto Universitario Sophia, autrice di libri, saggi e articoli su riviste scientifiche e divulgative.

Come spiegano i promotori: “L’economia civile rimette il bene comune e la persona al centro della vita economica delle imprese, in contrasto con le idee dominanti di stampo liberista. Aderire a un modello di Economia Civile significa scegliere comportamenti virtuosi nell’interesse della comunità come del proprio: i vantaggi ambientali, sociali, economici e relazionali si riverberano sulla reputazione dell’azienda, sulla sua capacità di mobilitare abilità ed entusiasmi, sulla sua redditività e sulla sua solidità economica”.

Come dice Papa Francesco: “I meccanismi dell’economia attuale promuovono un’esasperazione del consumo, ma risulta che il consumismo sfrenato, unito all’inequità, danneggia doppiamente il tessuto sociale”.