Acli Molise: In preghiera in Vaticano con Papa Francesco per le persone affette da autismo

Lunedì 31 maggio, nell’ultimo giorno del mese Mariano, Papa Francesco pregherà per tutte le persone del mondo affette da autismo, patologia che in Italia colpisce circa un bambino su 77 ed è in aumento.
L’evento, che sarà trasmesso in mondovisione dalle ore 18 (qui la diretta), è promosso dal dicastero per la Nuova Evangelizzazione.
Una rappresentanza del Molise sarà tra presente in Vaticano dinnanzi al Santo Padre: una “posta” (decina) della preghiera mariana sarà infatti recitata da una famiglia di Campobasso con il figlio colpito da autismo.
Sarà con loro una delegazione delle ACLI provinciali del Molise, rappresentata da Rita D’Addonna, Consigliera Nazionale Acli e responsabile di “Liberi di essere felici”, progetto sullo spettro dell’autismo dell’associazione Liberi nell’Arte Aps delle ACLI regionali del Molise, Acli e US Acli Nazionale, con l’obiettivo di promuovere iniziative di sensibilizzazione e inclusione rispetto al tema dell’autismo.
“Partecipare alla Preghiera del rosario guidato da Papa Francesco è per noi motivo di condivisione e crescita per il cammino che la nostra Associazione Cristiana da oltre 75 anni promuove aderendo ai principi cristiani della inclusione sociale e della solidarietà; un cammino che ci fa prossimi accanto alle fragilità e ai bisogni delle persone che vivono ai margini della società”.
Queste le parole con cui il Presidente delle ACLI del Molise Enzo Scialò ringrazia il dicastero per la Nuova Evangelizzazione per l’opportunità di pregare con il Santo Padre e affidare alla Vergine Maria un progetto che vuole essere accanto a chi ha più bisogno, affinchè la malattia non sia un motivo di esclusione dei fragili ma di maggiore attenzione alle loro esigenze e di inclusione. “Attraverso la voce della famiglia e del loro figliolo quindicenne – continua la presidenza – affideremo il nostro progetto alla Madonna affinché anche l’autismo abbia voce e un posto dignitoso nella società, guardi le famiglie e i loro figli con lo sguardo accogliente e la cura dell’amore cristiano”.