Acli4Africa: “Acqua per Matiri”, terminata la prima fase di opere strutturali

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A distanza di pochi mesi dal rientro in Italia di Marino Anselmi, ex dipendente di CAP (azienda che gestisce gli impianti idrici della città metropolitana di Milano) ormai affezionato consulente di progetto, si sono conclusi i lavori di riabilitazione ed estensione dell’impianto idrico di Matiri in Kenya.
L’impianto, avviato nel 2002 da CAP, è una vera e propria “oasi” nel deserto.
L’acquedotto infatti si trova nell’area della missione di Matiri, nella contea di TharakaNithi, una zona caratterizzata da un clima semiarido, dove garantire l’accesso all’acqua significa garantire la vita.
L’acqua, che alimenta il sistema, viene prelevata dal fiume Mutonga e grazie a pompe, tubature e cisterne di stoccaggio riesce a fornire un approvvigionamento idrico sufficiente per la scuola e l’ospedale della missione, per la comunità di Matiri e per i villaggi limitrofi.
Nel 2018, dopo il successo e i benefici ottenuti, CAP, in collaborazione con IPSIA e Diocesi di Meri, ha deciso di ristrutturare la linea esistente e di ampliarla per raggiungere anche la comunità di Chakariga, villaggio inizialmente non coinvolto nel progetto poiché la pressione, generata dall’altezza delle cisterne di accumulo, non era sufficiente per scavalcare l’altura che si trova tra il villaggio e la missione.
I lavori di restauro hanno risolto il problema delle perdite sostituendo il vecchio serbatoio in acciaio da 23 mc con 4 cisterne in PVC da 8 mc, e rimpiazzando l’intero sistema di tubature ormai usurato.
Per quanto riguarda l’ampliamento dell’impianto sono state invece collocate due nuove cisterne in PVC da 10 mc sulla piattaforma dell’ospedale, più elevata rispetto a quella della missione, e disposte le tubature per la linea di Kombo-Chakariga.
In programma inoltre, grazie all’impegno e alle competenze di Marino, una strategia per limitare notevolmente i costi di mantenimento, specialmente il consumo di energia per il pompaggio, canalizzando l’acqua del fiume e sviluppando un sistema di riempimento delle cisterne di accumulo per gravità.
Le attività previste nei prossimi mesi cercheranno sia di garantire la sostenibilità economica del progetto, attraverso la formazione del Comitato locale di gestione dell’impianto in materia di capacity builduing, sia di migliorare i servizi forniti realizzando un pozzo per la raccolta di acqua potabile dedicato all’ospedale e alla scuola.
Consapevoli dell’ormai fondamentale ruolo che “l’oasi” svolge nella comunità continueremo ad impegnarci per portare a termine i lavori previsti… ormai manca veramente poco!

A cura dei servizi civili IPSIA in Kenya[vc_media_grid element_width=”3″ gap=”3″ grid_id=”vc_gid:1564655541215-789a88bb-5cd9-2″ include=”40739,40740,40743,40738″]