A Catania le buone pratiche contro lo spreco alimentare

“Contro lo spreco alimentare, proposte e buone pratiche” è stato il tema dell’incontro organizzato dalle Acli di Catania il 21 ottobre a Mascalucia.

“Lo spreco alimentare – ha detto Agata Aiello, presidente delle Acli di Catania – è un inaccettabile paradosso del nostro tempo, è un fenomeno insostenibile che rappresenta una delle più gravi contraddizioni sociali, economiche e ambientali della nostra epoca. Davanti ad un aumento della povertà, lo spreco non è più tollerabile e il dono del cibo deve diventare un moltiplicatore di solidarietà”.

Secondo Slowfood in Italia sprechiamo 5 milioni di tonnellate di cibo ogni anno, pari al 15% dei consumi alimentari annui generati tra le mura domestiche e negli esercizi commerciali. Il cibo buttato tra le mura domestiche è il 43% del totale. Sempre secondo Slowfood il costo economico ammonta a circa 13 miliardi di euro, circa 210 euro a persona l’anno. Nello stesso tempo 1,5 milioni di famiglie vive nella povertà assoluta.

Durante l’incontro, è stata fatta conoscere la normativa per recuperare le eccedenze alimentari e presentate alcune buone pratiche. Per esempio, il presidente del circolo Acli “San Vito” di Mascalucia ha raccontato di donato un frigorifero alla Caritas per la conservazione dei cibi e avviato una collaborazione con la Coop che ridistribuisce le eccedenze alimentari a breve scadenza.

Sempre nell’ottica delle buone pratiche, è Antonio Russo, responsabile nazionale Acli per il Welfare e le politiche sociali, ha presentato il progetto Rebus per il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari. “Nella letteratura sociale di oggi ci sono termini del dopoguerra, come povertà educativa e povertà alimentare, che credevamo e speravamo potessero sparire del tutto. – ha detto Russo – Con Rebus vogliamo dare il nostro contributo per ridurre la povertà e recuperare beni invenduti o inutilizzati per redistribuirli a chi ne ha bisogno”.

Il progetto, nato a Verona nel 2003, è oggi attivo in 15 province italiane. Nel 2016 attraverso questo progetto sono stati recuperati 1.346.395,85 chili di cibo da mense, supermercati, panifici, organizzazioni di produttori agricoli, produttori agricoli e centri cottura.

“Occorre fare rete – ha ricordato Santino Scirè, responsabile nazionale Acli per il Lavoro – e concordare progetti comuni al fine di incrociare il mondo del profit al mondo del non profit. Solo così, collaborando, potrà essere possibile garantire un sostegno alla Caritas e a tutte quelle realtà che operano nel territorio avendo come unico fine la riduzione dello spreco alimentare”.

Oltre i dirigenti delle Acli a l convegno sono intervenuti anche Salvatore Pappalardo, responsabile mense e donazioni Caritas Catania, Marco Romano, docente di Imprenditorialità e business planning dell’Università di Catania, Giovanni Pagano, coordinatore delle Politiche sociali area sud Italia Coop Alleanza 3.0.