Il mondo dell’associazionismo convoca un’assemblea aperta a Roma il 6 febbraio per volontari, associazioni e organizzazioni della società civile, operatori sociali, operatori penitenziari e sanitari, cooperatori, cittadini, garanti, e tutti coloro che sono interessati.
La condizione nelle carceri italiane è drammatica, si contano circa 63.500 detenuti stipati nei 46.500 posti effettivamente disponibili. Nel 2025 ci sono già stati 73 suicidi di persone detenute (oltre 2 di agenti di polizia penitenziaria e 2 di operatori sociali) e 47 decessi le cui cause sono ancora da accertare. Nel 2024 i Tribunali di sorveglianza hanno accolto oltre 5.800 istanze per condizione di detenzione disumana e degradante, contraria all’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani sulla proibizione della tortura. Il carcere si è chiuso drammaticamente all’esterno, i detenuti trascorrono in celle inabitabili quasi l’intera giornata e la comunità esterna è disincentivata a collaborare. Tale condizione crea uno stato di “invivibilità”, condizioni di vita al limite del rispetto della dignità umana, e frustrazione e burn out anche nelle persone che lavorano all’interno del contesto penitenziario, impossibilitate a svolgere “adeguatamente” la funzione pedagogica a cui la pena dovrebbe essere indirizzata.
Questa situazione scarica su detenuti e personale penitenziario il peso di un sistema fuori dalla legalità costituzionale. La presa d’atto di questa condizione drammatica è un fatto pubblico che riguarda la società nel suo insieme, ma le responsabilità sono prima di tutto di coloro che possono e devono agire per cambiare la situazione.
Domenica 14 dicembre 2025 si svolgerà in Vaticano l’ultimo evento tematico dell’anno giubilare: una giornata dedicata ai detenuti, ai loro familiari, al personale e ai volontari che lavorano all’interno del sistema penitenziario. Le parole usate da Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo 2025 sono chiare: “Propongo ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi”, un appello a cui, malgrado gli apprezzamenti espressi da tanti parlamentari, ad oggi non è stato dato alcun seguito concreto.
Per questo ci rivolgiamo al Parlamento perché approvi un provvedimento di clemenza che permetta la riduzione immediata del numero dei reclusi, al Presidente della Repubblica perché eserciti una consistente concessione di grazie come alcuni dei suoi predecessori, e formuliamo un invito ai Magistrati di Sorveglianza di concedere per questo Natale tutti i giorni di permesso premio disponibili ai detenuti che già ne godono.
Invitiamo il ministero della Giustizia a umanizzare, come sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni per i diritti dell’uomo, e modernizzare l’esecuzione della pena, ad aprire il più possibile il carcere al mondo del volontariato, alle associazioni, alle cooperative, agli enti locali, alle scuole, alle Università.
“Oggi, nella Giornata internazionale dei diritti umani, sentiamo ancora più forte il bisogno di riportare l’attenzione su ciò che accade nelle carceri italiane. – ha dichiarato Mariangela Perito, – Non riguarda solo le persone detenute: dentro ci sono agenti, educatori, sanitari, volontari. Un mondo intero spesso dimenticato, costretto a vivere e lavorare in condizioni al limite della dignità.”
Ci diamo appuntamento con tutti coloro (associazioni di volontariato, del terzo settore, operatori, volontari, cittadini, organizzazioni della società civile) che ritengono che da questa drammatica situazione si debba uscire una volta per tutte, e che sono disponibili a dare un loro contributo, a partecipare all’assemblea pubblica che si svolgerà il 6 febbraio 2026 a Roma.
Gli strumenti e le proposte non mancano. In quell’occasione ne parleremo insieme !
Promotori:
A buon diritto, Arci, Acli, Antigone, Cgil, Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti CNCA, Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia CNVG, Forum Droghe, Gruppo Abele, La Società della Ragione, L’altro diritto, Legacoop sociali, Movimento di Volontariato Italiano MOVI, Movimento No Prison, Nessuno tocchi Caino, Ristretti Orizzonti









