Gorizia: parliamo della legge sulla disabilità

La legge 112/2016, quella sul “Dopo di noi”, e la continuità nel sostegno ai progetti di autonomia abitativa sono stati al centro dell’incontro organizzato il 25 febbraio a Gorizia dalle Acli in collaborazione con il circolo “Margotti”.

All’incontro, introdotto dalla presidente delle Acli di Gorizia Silvia Paoletti e moderato dal giornalista de “ll Piccolo” Roberto Covaz, hanno partecipato gli onorevoli Margherita Miotto, prima firmataria della legge, e Giorgio Brandolin, l’assessore regionale alla Sanità del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca, l’assessore comunale al Welfare di Gorizia Silvana Romano, e il presidente dell’Anffas di Gorizia Mario Brancati.

“Le Acli sono sentinelle del territorio – ha detto Silvia Paoletti -, e pongono al centro dell’attenzione la dignità delle persone. Anche per questo abbiamo pensato di approfondire il tema di una legge che porta finalmente grosse novità nel modo di programmare la vita dei disabili una volta venuto a mancare il sostegno delle famiglie”.

Finora infatti la risposta assistenziale alle persone disabili che non potevano più contare sull’appoggio della famiglia era essenzialmente l’istituzionalizzazione, con la realizzazione di strutture residenziali dove gli utenti disabili si sarebbero trasferiti una volta venuti a mancare i genitori.

“Oggi invece, con la legge 112, c’è un nuovo modo di intendere il “Dopo di noi” – ha detto Mario Brancati, che ha anche sottolineato l’esigenza di costruire i progetti di vita autonoma in anticipo, quando è ancora presente la famiglia, in modo da preparare adeguatamente i soggetti alla loro vita futura -. Questa legge vede il disabile non tanto come un paziente, ma come una persona portatrice di diritti”.

Lo Stato garantirà su base pluriennale alle Regioni una certa quantità di fondi (per il Friuli Venezia Giulia 1,9 milioni di euro) con i quali programmare politiche di sostegno e autonomia abitativa per i disabili. E una delle innovazioni della legge è quella di affiancare ai fondi pubblici risorse derivanti dai privati presenti sul territorio, che in cambio fruirebbero di benefici fiscali.