A seguire il comunicato stampa relativo all’audizione che il 30 marzo si è tenuta al Senato sulla riforma del diritto di cittadinanza.
L’Italia sono anch’io: “Il Senato approvi al più presto il ddl di riforma della cittadinanza, nonostante i limiti che presenta”
Si è svolta mercoledì 30 marzo in commissione Affari costituzionali del Senato l’audizione di alcune associazioni che si occupano di diritti di migranti e della campagna “L’Italia sono anch’io”. Oggetto dell’audizione è stato il disegno di legge sulla cittadinanza licenziato dalla Camera e ora al vaglio del Senato.
A nome della Campagna ha parlato Neva Besker, della Rete G2, che ha ribadito il giudizio complessivamente critico sul testo approvato in prima lettura.
La Besker, nel suo intervento, ha ricordato che “L’Italia sono anch’io” ha raccolto più di 200mila firme per due proposte di legge di iniziativa popolare: una per la riforma dell’attuale legislazione sulla cittadinanza, l’altra per il diritto di voto alle amministrative degli stranieri residenti.
La proposta di legge di iniziativa popolare di riforma della cittadinanza prevede l’introduzione dello ius soli, sia pure in forma temperata (il diritto viene attribuito nel caso uno dei genitori abbia da almeno un anno il permesso di soggiorno) e un iter particolare per i minorenni di origine straniera arrivati da piccoli in Italia.
Il ddl licenziato dalla Camera presenta invece molte criticità e carenze, per esempio sul tema delle naturalizzazioni (che non viene nemmeno affrontato), sulle misure atte ad evitare la discrezionalità delle pubbliche amministrazioni nella valutazione delle singole richieste di cittadinanza, sull’introduzione della clausola del possesso, da parte di uno dei genitori, della Carta di lungo soggiornante, il cui rilascio è legato al reddito e alle dimensioni dell’abitazione, sulla normativa che riguarda i minori arrivati da piccoli in Italia.
Ciò nonostante, la Besker ha ribadito come interesse prioritario delle organizzazioni che fanno parte della Campagna sia quello di superare l’attuale pessima e anacronistica legislazione con una nuova legge da approvare al più presto. Sarebbe un segnale importante per quel milione di giovani di origine straniera che si sentono italiani di fatto, ma non lo sono per la legge.
Nelle sue conclusioni, la presidente della Commissione, la senatrice Finocchiaro, non ha fornito purtroppo rassicurazioni sui tempi di discussione. Ha fatto presente che hanno la precedenza una serie di provvedimenti già incardinati e che dunque non è possibile per ora indicare una data certa per la discussione e l’approvazione del ddl.
La Campagna ritiene grave che l’esame del ddl non sia stato nemmeno calendarizzato, dimostrando così indifferenza alla volontà di integrazione delle nuove generazioni di italiani con cittadinanza diversa.
Chiede pertanto che tutti facciano quanto di loro competenza per inserire in tempi rapidi e certi l’esame del ddl da parte del Senato.
A conclusione dell’audizione, il responsabile per l’Immigrazione delle Presidenza nazionale delle Acli Antonio Russo ha ribadito l’urgenza che l’iter parlamentare della riforma della legge sul diritto di cittadinanza, in un Paese in cui circa un milione di bambini nati da genitori di origine straniera, già cittadini di fatto ma non di diritto, sia portata al più presto a compimento. “Sarebbe gravissimo – ha ribadito Russo – se in questa legislatura si perdesse ancora l’occasione per definire una riforma di buon senso e di civiltà per il futuro del Paese”.