Migrazioni, a “Molte fedi” si parla di “Profughi e profughe”

Inizia il 2 novembre il ciclo di 5 incontri “Profughi e profughe” per parlare di migrazioni. Il percorso si inserisce all’interno di “Molte fedi sotto lo stesso cielo”, la rassegna interculturale promossa da 10 anni dalle Acli e dal Comune di Bergamo.

Il tema di questa edizione, che prevede oltre 100 appuntamenti tra cene dibattiti convegni e spettacoli, è “Beati i costruttori per una grammatica della generatività”. Costruttori sono tutti quelli che riescono a superare i solchi che dividono, le paure e le insicurezze che bloccano, gli atteggiamenti di chiusura che rendono insensibili nei confronti del prossimo e sfiduciatinei confronti del futuro.

In particolare, tutti i giovedì di novembre si parlerà di emigrazione: profughi, richiedenti asilo, rifugiati. Termini spesso utilizzati come sinonimi, confusi e pieni di luoghi comuni, sono diventati, da qualche anno, argomento divisivo tra le persone. Molte fedi sotto lo stesso cielo, in collaborazione con la Fondazione Serughetti La Porta, propone pertanto un approfondimento sulla questione.

Si inizierà il 2 novembre con Stefano Gallo, storico del Cnr di Napoli, che farà una panoramica sulle migrazioni forzate del Novecento. Il 9 sarà la volta di Enrico Miletto dell’Università di Torino, che ricorderà l’esodo istriano, mentre la settimana successiva una chiave di lettura sul genere la darà Barbara Pinelli, antropologa dell’Università di Milano. Il 23 novembre interverrà Mattia Vitiello, ricercatore del Cnr di Roma, e si concluderà il 30 con Paolo Naso, docente di Scienze politiche dell’Università La Sapienza di Roma ed esperto di sociologia della religione, che dialogherà con il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

È possibile prenotarsi sul sito di Molte fedi oppure direttamente alla Fondazione Serughetti La Porta in viale Papa Giovanni 30 a Bergamo. Abbonamento cinque incontri 20 euro, card Molte fedi e soci La Porta 15 euro.

Gli appuntamenti sono alle 17.30 presso l’auditorium del liceo Mascheroni, via Alberico da Rosciate 21 a Bergamo.