Patti per l’imprenditoria civile per rilanciare l’economia, il 22 luglio ore 18 la presentazione

Mercoledì 22 LUGLIO 2020, ore 18.00 Panel on-line su Patti per l’Imprenditoria civile, il position paper n. 2 contenuto dell’InstantBook “Per un nuovo Welfare. Le proposte della società civile” nato dall’Appello della Società civile per la ricostruzione di un welfare a misura di tutte le persone e dei territori trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Presidente della Task Force Governativa per la Fase due Vittorio Colao, al Presidente dell’ANCI Antonio De Caro.

Diretta Facebook dalla pagina di VITA non profit

 

Programma
Presentazione di “Per un nuovo welfare: le proposte della società civile”
Angelo Moretti, Presidente della Rete di Economia Sociale Internazionale “Res-Int” e della Rete di Economia civile “Sale della Terra”
Presentazione del position paper 2 “Patti per l’imprenditoria civile”
Roberto Rossini, Presidente nazionale ACLI e curatore del position paper

Interventi
Angelo Righetti​, Fondatore della Rete di Economia Sociale Internazionale “Res-Int”
Andrea Morniroli, Membro del Coordinamento del Forum Disuguaglianze e Diversità
Enrico Giovannini, Portavoce della Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile “ASVIS”
Leonardo Becchetti, Presidente Comitato tecnico-scientifico di “Next-Nuova economia per tutti”

Modera
Riccardo Bonacina, Coordinatore editoriale e fondatore di Vita

 

Le proposte dei “Patti per l’Imprenditoria civile”: 

> Ampliare il Fondo del Reddito di cittadinanza in due fasi:  

– nella prima, più legata all’attuale fase di emergenza, possono introdursi alcune deroghe alla misura (ad esempio utilizzo ISEE corrente, revisione di alcuni parametri, etc.), che facilitino e velocizzino l’accoglimento delle nuove domande
– nella seconda, di lungo periodo, andrebbero superati i principali limiti del RdC e introdotti alcuni correttivi che aiutino i beneficiari ad uscire dalla povertà attraverso percorsi di inclusione lavorativa in un’ottica di riconversione del modello economico, da economia tradizionale ad economia civile. 

> Fermo restando che tutti gli utenti dovrebbero essere presi in carico dai servizi competenti per iniziare un percorso di inclusione multidisciplinare, si potrebbe introdurre accanto al Patto per il lavoro un “Patto per l’imprenditoria civile” 

> I progetti verranno selezionati in base ad una valutazione ex ante che terrà conto di una serie di parametri economici, temporali, qualitativi e potranno essere finanziati da più canali: 
in parte con gli eventuali risparmi derivanti dalla differenza di quanto stanziato a favore del RdC nel 2018, 2019 e 2020 e quanto effettivamente erogato dall’Inps; 
in parte con fondi privati, coinvolgendo ad esempio le fondazioni di comunità. 

> Il ruolo del Navigator, con l’introduzione del “Patto per l’Imprenditoria Civile” acquista un nuovo profilo: da mediatore di domanda e offerta di lavoro assume le vesti di “animatore di comunità”. 

> La governance sarà affidata al Comune che potrà ricorrere ad altri strumenti normativi vigenti: 
l’assegnazione di beni confiscati alla criminalità organizzata
l’affidamento di terre incolte e di beni immobili in stato di abbandono
la cogestione ai sensi dell’art.55 del Codice del Terzo settore 

> Uso sinergico degli strumenti previsti nel cosiddetto Decreto Liquidità con i dispositivi normativi per il contrasto all’indigenza 

> Individuare strumenti di fiscalità agevolata per le imprese civili che siano generate da questi patti o dalle reti di impresa costitute a supporto delle stesse. 

> Valutazione del progetto personalizzato con cadenza semestrale.  

> Raccolta dei dati dei Patti per l’imprenditoria all’interno degli indicatori di Bes 

> Valutazione dei dati secondo i sistemi della Finanza ad Impatto e dello S-Roi. 

 

Ricadute 

> Centralità della persona sul lucro. Una nuova economia deve essere sostenuta con sistemi pubblici di welfare nella misura in cui si sottopone ad essere “rendicontata” nella sua capacità di distribuire vantaggi cooperativi alle persone e ai territori prima ancora che essere misurata nella sua capacità di produrre lucro o profitto in sé, attraverso gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile dello Stato e dello S-Roi, il Ritorno Sociale sull’Investimento pubblico, accanto a quelli del Pil 

> Centralità del luogo. Una nuova economia, capace di essere al tempo stessa inclusiva ed ecologica, deve avere al suo interno una forte adesione al concetto di “luogo” come comunità in cui è possibile costruire i legami (il bonding) e l’identità (il linking).  

 

L’Appello della Società civile per la ricostruzione di un welfare a misura di tutte le persone e dei territori è stato scritto e promosso da Angelo Righetti, psichiatra, fondatore della Rete di Economia Sociale Internazionale Res-Int, membro del comitato scientifico della Scuola Internazionale di Sviluppo Umano “Kip” voluta da Edgar Morin e della Organizzazione Mondiale della Sanità, e da Angelo Moretti, Presidente della Rete di Economia Sociale Internazionale Res-Int, della Rete di Economia civile Sale della Terra e Referente della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome.

L’Appello è stato subito condiviso e firmato da settanta soggetti tra istituzioni del terzo settore, fondazioni, imprese sociali, consorzi, associazioni, enti ecclesiastici, enti di riferimento dell’economia civile, università e accademie, sindaci, studiosi ed esponenti sui temi della salute mentale, dell’integrazione sociosanitaria, dell’applicazione del “metodo Budget di Salute” per la produzione innovativa dei sistemi di welfare comunitario e generativo.

Dall’ Appello sono nati sei gruppi di lavoro che hanno scritto sette position paper raccolti nell’I-Book “Per un nuovo welfare”, consultabile e scaricabile:

nel sito web di “Vita non Profit

nel sito web “Per un nuovo welfare