Solidarietà, in sette anni raccolti oltre otto milioni di chili di cibo

La lotta alla fame in Italia passa anche per le Acli. Lo dimostrano alcuni dati che verranno presentati in occasione del convegno “Sotto lo stesso welfare” che si svolgerà a Roma il 9 marzo nella sede del Cnel alla presenza del ministro Giuliano Poletti.

A leggere i dati, ogni mese oltre 34mila beneficiari ricevono dalle Acli alimenti o farmaci. Solo nel 2016, l’associazione ha raccolto in tutta Italia oltre due milioni di chili di generi alimentari destinati alle mense per poveri. In sette anni, sono stati raccolti quasi 9 milioni di generi alimentari e oltre 277mila barattoli.

Secondo i dati Istati relativi al 2015, il 28,7 per cento delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. I più colpiti sono le famiglie con cinque o più componenti.

Che il fenomeno sia presente ovunque lo dicono gli stessi dati Acli: da Nord a Sud 27 province si occupano di povertà, di queste 14 trattano le eccedenze alimentari, ma ci sono anche territori che raccolgono scatolame e lo distribuiscono alle persone in situazione di disagio.

I progetti, spesso finanziati con le risorse del 5×1000, variano dalla raccolta del pane invenduto come a Roma, al recupero delle eccedenze alimentari come a Verona e in tutto il Veneto, al Prestito della speranza realizzato dalle Acli di Macerata insieme alla diocesi.

Un altro capitolo riguarda la povertà sanitaria: dal 2010 a oggi le Acli hanno raccolto 41.531 scatole di medicinali, in media distribuiscono 630 farmaci al mese.

Oltre alle difficoltà delle famiglie, però, i dati delle Acli dimostrano che c’è anche un’altra emergenza: è quella educativa. In Italia si comprano troppi beni in eccesso che poi vengono buttati.

Ecco allora i numerosi percorsi di sensibilizzazione, attivati anche nelle scuole, per combattere le cattive abitudini. Si va dagli spettacoli teatrali alle mostre agli incontri formativi fino alle attività di recupero e riciclo per dare nuova vita a oggetti ormai inutili o ai corsi di cucina contadina. Perché la povertà si contrasta anche con il rispetto dell’ambiente.