Prima la salute, poi la società

Se dovessimo dare una lettura alle preferenze degli italiani su chi hanno beneficiato per il5x1000, non ci sarebbero grandi difficoltà: gli italiani preferiscono la salute. Le quindici organizzazioni che ottengono i valori più elevati hanno tutte esplicitamente a che fare con l’ambito della salute e della salvezza della vita umana, sia attraverso la medicina sia attraverso il salvataggio umano negli scenari di guerra o di povertà estrema. Primum vivere, si potrebbe ricordare: e questa volta ci sembra una buona notizia.

Così come una buona cosa ci sembra il fatto che i candidati a ricevere il contributo siano quasi 50mila soggetti, la maggior parte del non profit; e ancora che i contribuenti che scelgono di versare siano oltre 16 milioni: praticamente – in media – è come se ogni contribuente ogni anno versasse 35 euro in beneficenza.

Il 5×1000 è un meccanismo fiscale di democrazia diretta, perché in questo modo il contribuente sceglie a chi destinare parte del proprio gettito. È un meccanismo attraverso il quale la politica riconsegna al cittadino il potere di effettuare delle scelte che contano.

Ormai è funzionante da 10 anni, e gli esiti sono complessivamente positivi. Lo diciamo per esperienza, non per teoria. Prima o poi arriverà qualcuno a trovare i difetti, le manchevolezze, gli sprechi e le incoerenze. Certo. Eppure sono queste organizzazioni a generare quel capitale sociale e umano, quei legami fiduciari, senza cui un Paese, una Repubblica, non va avanti.

Margaret Thatcher, com’è noto, affermava che la società non esiste, esistono solo gli individui. Ma le associazioni, le fondazioni, le Ong, le Onlus sono la dimostrazione che non esistono solo gli individui (e gli individui da salvare), ma anche un capitale fiduciario e umano immenso, una grande riserva per la tenuta della Repubblica. Queste organizzazioni sono capaci di arrivare nelle pieghe più nascoste della società, dai sobborghi delle città ai barconi nel mar Mediterraneo. È una cosa bella di questa Repubblica, a cui magari destinare qualche risorsa di più.

Da tempo si è incrinato il rapporto tra cittadini e istituzioni pubbliche rappresentative: invece, per ora, si mantiene saldo quello tra cittadini e organizzazioni sociali. Per ora.

Roberto Rossini