“Ripensare insieme l’assistenza gli anziani”: le Acli a Pesaro per parlare della riforma sulla non autosufficienza

Pesaro 9 giugno 2023 riforma non autosufficienza

“Le Acli, insieme a 58 organizzazioni del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, si sono impegnate per arrivare alla legge delega 33/2023 che cambierà il modo di assistere i nostri anziani”. Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, ha aperto oggi a Pesaro il dibattito sulla “Riforma dell’assistenza a favore delle persone non autosufficienti”, organizzato dalle Acli, dal Patronato Acli e dalla FAP Acli. Un incontro per far conoscere le potenzialità di questa legge delega e discutere insieme degli aspetti più critici.

Franco Pesaresi, Direttore ASP Ambito 9 Jesi, è intervento all’evento per spiegare come “l’Italia su questo tema sia molto in ritardo: in Austria hanno approvato una legge sulla non autosufficienza 30 anni fa, in Germania 28 anni fa. Potenzialmente la legge 33/2023 può aiutare davvero le famiglie, ma a fare la differenza saranno i decreti attuativi. Una delle novità è l’istituzione di un sistema nazionale, un’organizzazione che coordinerà, programmerà e valuterà l’assistenza agli anziani, mettendo insieme tutte le risorse e coinvolgendo anche le regioni e i comuni”.

Come ha sottolineato Antonio Russo, Vicepresidente nazionale Acli con delega a Welfare e Politiche sociali, “la legge delega 33/2023 riguarda 10 milioni di persone tra anziani, familiari e chi li assiste professionalmente. È una grande occasione per il Governo e noi sosteniamo l’impianto di questa legge ma siamo anche preoccupati. Non si può portare avanti una così articolata riforma pensando che i fondi si troveranno nel tempo. Servono 7 miliardi di euro oltre alle risorse già investite”.

A Pesaro non si è parlato solo di assistenza, ma anche di invecchiamento attivo con Rosario Cavallo, Segretario nazionale Fap Acli (Federazione anziani e pensionati Acli): “L’anziano non è solo un soggetto fragile che ha bisogno di assistenza, ma è una persona piena di risorse che può dare ancora tanto alla società. Questo cambiamento di prospettiva deve essere preso in considerazione nei decreti attuativi da approvare entro gennaio 2024”.

Paolo Ricotti, Presidente nazionale Patronato Acli, ha spiegato: “Riteniamo che a questa legge delega manchi un pezzo dal punto di vista economico. Sono sufficienti 527,16 euro al mese per soddisfare le esigenze di accompagnamento di un anziano non autosufficiente? La risposta è no: sappiamo che non bastano neanche mille euro mensili per una badante. Oggi l’indennità per l’anziano è la stessa a prescindere dal grado della non autosufficienza, ma i bisogni non sono uguali. Il carico immenso dell’assistenza ricade sulle famiglie che devono essere aiutate subito e in ogni modo. Vanno sostenute con servizi, risorse ma anche dal punto di vista psicologico”. “Pensiamo”, ha continuato Ricotti, “che sia scandalosa la non attenzione alle politiche dell’immigrazione che possono dare una risposta concreta a questa situazione: le persone che si occupano dei nostri anziani provengono da altre parti del mondo e devono arrivare con percorsi dignitosi. Anche la situazione delle badanti è inaccettabile, sono la spina dorsale del welfare del nostro Paese, ma sono anche la misura esatta dell’inefficienza dell’intero sistema: come si fa a non aumentare le deduzioni per le spese dedicate all’assunzione proprio delle badanti?”.