San Vito – patrono dei danzatori

Un santo per ogni lavoratore: le Acli inaugurano una nuova rubrica dedicata ai protettori delle categorie professionali. Un appuntamento, dettato dal calendario, con la vita di uomini straordinari. Uno spazio che vuole mettere al centro il lavoro, i lavoratori e, soprattutto, la fede popolare. 

 

S. Vito – patrono dei danzatori

Non si conosce la sua origine, anche se una “Passio” fa nascere san Vito in Sicilia da padre pagano. Sembra che sia stato incarcerato e torturato per anni. Liberato da un angelo sarebbe arrivato a Roma. L’imperatore Diocleziano gli chiese di curare il figlio malato di epilessia. Ottenuta la guarigione l’imperatore lo fece imprigionare e uccidere.

San Vito Era assai venerato nel medioevo e fu inserito nel gruppo dei santi ausiliatori, santi verso i quali veniva invocata una intercessione in particolari e gravi circostanze e per ottenere guarigione da malattie particolari.

Per secoli la figura di san Vito ha alimentato ed esaltato la fede popolare: si pensi per esempio alla protezione per la quale veniva invocato, in modo particolare nella speranza di ottenere guarigione da patologie quali la Corea di Sydenham, una forma di encefalite nota come ballo di San Vito (in quanto può presentare postumi come tic, tremori, etc.), dall’idrofobia, da malattie degli occhi (in slavo la parola Vid = vista fu associata al suo nome, e in quelle terre il culto di san Vito pare avesse sostituito l’antico culto di Svetovit), dalla letargia.