Scuola di formazione Giorgio La Pira, Manfredonia: i comuni sono presidi di democrazia. La pace si costruisce a partire dalla giustizia sociale

Si è conclusa questa mattina a Bari la quinta edizione della Scuola di Formazione Giorgio La Pira, organizzata dalla Fondazione Achille Grandi a Bari e dedicata al tema “I Comuni per un’Europa di pace”. Tre giorni di incontri e dibattiti con amministratori locali, i dirigenti e gli animatori politici delle Acli per discutere di riforme e di bene comune.
Ad aprire l’incontro di questa ultima giornata è stato Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, che ha commentato la ricerca della Fondazione Achille Grandi e delle Acli “Una nuova generazione politica? Indagine sui sindaci under 40”, realizzata dall’Iref. “Come dimostrano i vostri dati, i sindaci più giovani non hanno fiducia nella politica nazionale e provengono da esperienze associative. Fare il sindaco è diventata un’attività di volontariato perché sei solo, non hai risorse e ti ritrovi ad essere indagato per qualsiasi cosa. Forse è per questo che i giovani si allontano dalla politica. Noi non vogliamo l’immunità. Se un sindaco sbaglia deve essere punito più degli altri perché sta tradendo il consenso dei cittadini”.
Su questo punto Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, ha affermato: “Il reato di abuso d’ufficio non funziona e incarcera la pubblica amministrazione. Non lo stiamo abolendo solo per una voluttuarietà politico-giuridica, è un reato che è più un danno che una risposta dell’ordinamento a un comportamento antigiuridico. I sindaci hanno la paura di fermare l’atto lecito e i cittadini sono danneggiati da questa stasi”.
Formare e sostenere le nuove generazioni che si impegnano nel mondo della politica è uno degli obiettivi della Scuola di Formazione Giorgio La Pira, come ha affermato Santino Scirè, Presidente della Fondazione Achille Grandi: “Abbiamo potuto delineare con dati e storie personali il profilo di questi giovani amministratori locali. Purtroppo, la maggior parte di loro considera questa esperienza nell’amministrazione pubblica la prima e l’ultima. Noi pensiamo invece che siano loro a rigenerare la politica e le istituzioni e crediamo in questa nuova generazione”.
Eugenio Mazzarella, preside della facoltà di Lettere e Filosofia Università Federico II di Napoli, ha spiegato come “i grandi conflitti nelle grandi città nascono perché c’è un problema di integrazione mancata. Abbiamo bisogno di una profezia della comunità e di contrastare il deserto della relazione umana che è ciò che segna i territori che abitiamo. La strada da seguire è quella tracciata dall’enciclica “Fratelli tutti””.
Vincenzo Purgatorio, Presidente delle Acli Puglia, ha sottolineato l’importanza di essere amministratori al servizio del bene comune: “La Scuola è intitolata a Giorgio La Pira e quest’anno si svolge in una terra che ha visto il protagonismo di un altro profeta, don Tonino Bello. Erano entrambi personaggi scomodi. L’invito è quello di essere amministratori scomodi, operando nella libertà dei figli di Dio, perché la verità è sempre rivoluzionaria”.
Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale delle Acli, nel suo intervento finale ha voluto ribadire come “i Comuni siano un presidio di democrazia per i cittadini. Le città devono essere il luogo dove tutti devono avere il loro ruolo e nessuno si senta scartato. La nostra società con la guerra si è scoperta profondamente divisa, vediamo nell’altro un nemico. Manifestare per la pace è importante e invece il Governo non prende posizioni. La pace si costruisce con la giustizia sociale, a partire dai nostri Comuni. Quello che manca è un’Europa unita su questo tema. Come ha detto il card. Pizzaballa, se non si vede il dolore dell’altro e non ci si accorge che la sua sofferenza è la nostra non ci sarà mai la pace”.
La Fondazione Achille Grandi, a conclusione della Scuola di Formazione, ha adottato, con gli amministratori locali presenti, una dichiarazione aperta che, richiamando la mozione conclusiva del Convegno dei sindaci delle capitali mondiali, promosso a Firenze dal Sindaco La Pira nell’ottobre 1955, ha ribadito la contrarietà della guerra all’essere Città, sia in senso fisico che spirituale, e pertanto ad unire le Città per unire le Nazioni. Ha invitato tutti gli uomini responsabili a rinunciare alla guerra, ricorrendo solo a negoziati pacifici e costruttivi. Il sindaco Antonio Decaro ha firmato il protocollo, accogliendo l’invito della Fondazione.