Sondaggio #passionepopolare: povertà e lavoro al primo posto degli interessi.

Sconfiggere la povertà e sostenere i giovani nella formazione al lavoro. È questa la passione popolare per i partecipanti al sondaggio promosso dal nostro sito internet in occasione del 49esimo incontro annuale di studi. Ai lettori chiedevamo, alla vigilia del convegno, quale fosse per loro la Passione popolare, dal titolo proprio della due giorni di lavori.

 

L’obiettivo del sondaggio era quello di fotografare i sentimenti delle persone che si interfacciano con il mondo delle Acli. Una sorta di inchiesta, quindi, senza un valore prettamente statistico e con la possibilità di inserimento di un proprio punto di vista. Sei le opzioni di risposta offerte (1. attivarsi per sconfiggere la povertà; 2. aiutare gli anziani con la burocrazia; 3. offrire cure gratis per le fasce deboli; 4. contrastare il terrorismo; 5. sostenere i giovani nel loro percorso lavorativo; 6. offrire assistenza ai detenuti). A queste, è stata aggiunta una settima possibilità, un campo libero per offrire agli utenti la possibilità di esprimere la loro idea di passione popolare. Tra questi spunti sono risultati particolarmente interessanti gli inviti a “prestare attenzione alle classi popolari e contribuire al benessere globale”, ad “attivare la comunità / fare comunità” e, infine, a “far crescere in sé e negli altri il piacere di sentirsi parte di un popolo”.

 

Il 36,7% dei votanti ha espresso la propria preferenza per un tema che alle Acli sta molto a cuore: la lotta alla povertà. Si tratta di uno degli obiettivi principali presenti anche nella relazione conclusiva del presidente Rossini all’incontro di studi: “Il Sia, già approvato, è la misura-ponte che ci condurrà al reddito di inclusione. È questa una riforma su cui non spendiamo altre parole – ha aggiunto il presidente – perché da anni la proponiamo e la conosciamo. Aggiungiamo solo che il tema del lavoro – che è la vera novità di questo approccio sul reddito minimo – dovrebbe fare da battistrada anche ad una politica inclusiva per l’occupazione giovanile, a partire dal potenziamento della formazione professionale”. Parole che sono in linea anche con la seconda alternativa di scelta del sondaggio più votata, dedicata al precorso lavorativo dei giovani (30% delle preferenze).

 

Il sondaggio rappresenta una sorta di cartina di tornasole, un segno di continuità tra quanto realizzato e quanto auspicabile. Nel segno del popolo.