D: Leggo spesso sui giornali che per dare maggiore impulso all’economia italiana servirebbero più tecnici specializzati. Ma dove si formano e come?
R: I tecnici specializzati escono dai così detti Percorsi di Specializzazione Tecnica Post Diploma, un’offerta formativa, parallela all’università, che è rivolta a giovani e adulti che abbiano completato un ciclo di cinque anni di istruzione secondaria superiore (svolta anche nella formazione professionale).
Questi percorsi di istruzione tecnica superiore, noti anche con l’acronimo ITS, durano in media due anni e sono molto particolari perché progettati appositamente per formare figure professionali che servono in sei settori considerati più strategici per lo sviluppo economico e la competitività del nostro Paese:
1. Efficienza energetica
2. Mobilità sostenibile
3. Nuove tecnologie della vita
4. Nuove tecnologie per il Made in Italy
5. Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali
6. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Ad oggi vengono formati in tutta Italia 29 profili di tecnici specializzati che, seppure molto legati alle esigenze del territorio dove il corso ITS è nato e viene erogato, hanno un valore nazionale.
Un’altra caratteristica importante è che gli ITS vengono realizzati all’interno di Fondazioni, cioè organismi costituiti da più soggetti che collaborano insieme: imprese, università, centri di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali, scuole ed enti della formazione professionale.
Gli Istituti Tecnici Superiori vengono di fatto considerati la nuova frontiera dell’istruzione terziaria non universitaria, ma forse non sono ancora così conosciuti e diffusi. Per ulteriori informazioni consigliamo di visitare il sito istituzionale: www.sistemaits.it