Un ruolo (attivo) per l’anziano nella società

LAVORO PER I GIOVANI, SOLIDARIETÀ FRA GENERAZIONI,

RIQUALIFICAZIONE DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE

 

FAP-Acli Trento: al congresso provinciale proposte per un ruolo attivo degli anziani

Lavoro per i giovani, solidarietà e condivisione tra generazioni e riqualificazione dell’assistenza domiciliare, questi i temi affrontati durante il IV Congresso Provinciale FAP-Acli tenutosi a Trento.

“Un sindacato dei Pensionati e degli Anziani attivo, inserito nella società, aperto ai giovani e alle sfide del futuro. Solo guardando all’avvenire è possibile pensare ad un ruolo attivo dei pensionati nella nostra comunità”. Sono queste le indicazioni emerse dal dibattito del Congresso. Un programma strategico che non vede l’anziano come un “peso” per la propria famiglia, ma una grande risorsa irrinunciabile.

Al termine del Congresso, qualche spunto programmatico, che può diventare fulcro dello sviluppo economico e sociale di Trento. Impegnare FAP a dare il proprio contributo per incentivare l’occupazione giovanile, attraverso l’attivazione di percorsi formativi specializzati nel campo dell’assitenza alle persone anziane e disabili; promuovere azioni di attenzione e cura reciproca tra anziani e giovani, sviluppando rapporti intergenerazionali e coinvolgendo reti di supporto; sollecitare le istituzioni a riqualificare l’assistenza domiciliare, creare reti di medici esperti in geriatria, incrementare sistemi di telemedicina, ridefinire l’indennità di accompagnamento con interventi reali basati sui bisogni dell’anziano e favorire le reti di volontariato; integrare sempre di più i servizi offerti da questo sindacato per i pensionati e gli anziani, con quelli offerti da Patronato e dalle Acli del territorio. Sono solo alcune delle azioni concrete che FAP-Acli Trento vuole portare avanti a partire da questa nuova stagione. Obiettivo prioritario è il reintegro degli anziani nella comunità in modo attivo e risoluto, per dare loro fiducia nelle proprie capacità di essere risorsa per se stessi e per gli altri.

I 2850 soci trentini vogliono diventare parte dell’evoluzione “dal basso” della città, una forma di cittadinanza attiva che si speri coinvolga e diventi “contagiosa” anche per i giovani del territorio.