Acli Provinciali Frosinone: i primi risultati del progetto IPOCAD-Azione 4

Si chiama IPOCAD-Azione 4 il progetto di inclusione sociale finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzato in qualità di capofila dalle Acli Provinciali di Frosinone, con le associazioni locali Oltre l’Occidente, La Lanterna e A.Ge. Cassino. Obiettivo generale del progetto è di rafforzare il dialogo interculturale e le relazioni tra i cittadini autoctoni e le comunità straniere, attraverso il confronto con le associazioni di migranti esistenti e soprattutto sostenendo i gruppi informali che vorrebbero costituirsi.

La rete delle associazioni di migranti, infatti è fitta e nonostante le differenze contribuisce “dal basso” a tenere unita e coesa la società multiculturale, fungendo spesso da ammortizzatore sociale laddove ancora sussistono dinamiche penalizzanti. A supporto di questo prezioso lavoro di mediazione tra i propri connazionali e le istituzioni locali, è nata l’esigenza di una maggiore attenzione e sostegno ai bisogni concrete espressi da queste realtà. Fase centrale del progetto, dopo una prima mappatura delle realtà locali di aggregazione dei migranti, è la progettazione di azioni di supporto alle associazioni per renderle da un lato autonome nei confronti della fornitura di strumenti utili a operare autonomamente nella somministrazione di servizi ai propri associati, dall’altro lato per stimolarne la partecipazione attiva nei processi decisionali e democratici delle comunità nelle quali operano, favorendo così il processo di integrazione con un ruolo privilegiato di mediazione culturale e sociale.

In questi giorni il progetto IPOCAD ha compiuto 6 mesi, raggiungendo i primi risultati. Il primo monitoraggio progettuale ha infatti evidenziato ottimi spunti per procedere e affinare tutte e 4 le azioni previste dal capitolato. Per la prima azione  – dedicata all\’integrazione scolastica – sono state avviate 453 convenzioni, coinvolti 1.116 studenti tra gli 8 e i 14 anni provenienti da Bangladesh, Nigeria, Cina, Egitto e Albania. Per la seconda azione – più strutturata per coinvolgere i distretti territoriali – sono stati attivati 13 comuni con altrettante \”cabine di regia\”. Per l\’azione numero tre – tema del lavoro – sono già stati individuati i profili professionali ricercati sui territori, in modo da metterli a bando per offrire opportunità lavorative agli immigrati. Ultima azione, quella che prevede la mappatura delle associazioni di migranti e l\’avanzamento dello stato degli indicatori di monitoraggio, è partita e segnala più di 2.000 associazioni su tutto il territorio nazionale.

Più allarmanti i risultati relativi i questionari proposti agli immigrati di associazioni e non: la maggior parte degli stranieri presenti in Italia è particolarmente sfiduciata nei confronti delle istituzioni sia locali che nazionali, inoltre gli intervistati si sono detti poco propensi alla partecipazione al progetto, proprio per le suddette motivazioni legati alla sfiducia.