Acli Verona: Il progetto R.E.B.U.S. è “buona pratica” di sviluppo sostenibile nel Rapporto annuale ASviS

Un riconoscimento importante per le ACLI di Verona: il progetto “R.E.B.U.S. – Recupero Eccedenze Beni Utilizzabili Solidalmente” è stato inserito tra le buone pratiche segnalate nel Rapporto “I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Il Rapporto, che rappresenta uno strumento innovativo per misurare come le diverse aree del Paese si stiano muovendo verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale secondo le strategie ed i Goals dell’Agenda 2030, presenta per la prima volta un’analisi interamente dedicata ai territori.
“E’ veramente per noi un grande traguardo essere segnalati in un Rapporto così importante – dichiara il presidente provinciale delle ACLI di Verona Italo Sandrini -. Da anni siamo infatti impegnati nel promuovere l’importanza di agire secondo le logiche dello sviluppo sostenibile e dell’ecologia integrale. R.E.B.U.S. è l’esempio di come concretamente, grazie all’impegno e alla corresponsabilità di tutti gli attori della società, sia possibile realizzare un cambiamento di approccio nei territori che agisca su tutte le diverse dimensioni della sostenibilità”.
Il progetto R.E.B.U.S. è un modello virtuoso di contrasto allo spreco, alimentare e non, attivato 12 anni fa e cresciuto nel tempo grazie ad un’alleanza territoriale che vede coinvolti tutti i macro-settori, come Istituzioni, Mondo Profit e Terzo Settore.
“Un vero e proprio esempio di sussidiarietà circolare – spiegano le ACLI – che, attraverso una gestione integrata e solidale delle eccedenze, si pone come obiettivo quello di promuovere azioni sostenibili e strutturali di prevenzione dei rifiuti alla fonte, attraverso il recupero di beni invenduti da destinare a persone in condizioni di fragilità socio-economica attraverso le associazioni caritative messe in rete”.
Un network solidale che cresce sempre di più: 45 enti caritativi e 50 aziende coinvolte permettono di “salvare dal cestino” oltre 1 milione di kg di cibo e 5.000 confezioni di prodotti farmaceutici. Tra i donatori grandi aziende, piccoli esercenti, farmacie, ma anche aziende municipalizzate del Comune di Verona come, ad esempio, Veronamercato spa.
Inoltre, grazie all’impegno delle diverse amministrazioni comunali, il progetto è inserito da oltre 10 anni nel Regolamento Tassa Rifiuti del Comune di Verona, che consente ai donatori con sede nel Comune di avere uno sconto sulla Tari proporzionale alla donazione fatta.