Battesimo del Signore

Domenica – 8 Gennaio 2017 – Anno A
Parola del giorno: Is 42,1-4.6-7; Sal 28; At 10,34-38; Mt 3,13-17

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (3,13-17)

13Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. 15Ma Gesù gli rispose: “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.

COMMENTO AL VANGELO
a cura di don Antonio Agnelli, accompagnatore spirituale Acli Cremona    

Celebriamo in questa domenica il mistero del battesimo di Gesù al fiume Giordano. Egli si mette in fila con i peccatori, al punto che il Battista non vuole compiere su di lui il gesto battesimale! Lui non è peccatore, anzi è la liberazione dal potere del male che inchioda l’umanità all’egoismo, alla violenza, al rifiuto di Dio e degli altri. Ma tale progetto liberante non può avvenire fuori dalla storia segnata dalla morte e dal no umano all’amore di Dio. Gesù il Figlio amato inizia la sua missione al fianco con i peccatori, è solidale con le persone bisognose di salvezza, camminerà al loro fianco solo facendo del bene, ricevendone tradimento e la morte infamante dei crocifissi.

Questo però non confonde Gesù: Egli amato dal Padre si affida totalmente a Lui nella più radicale obbedienza. E’ il Padre che lo ha inviato perché si aprano i cieli, chiusi dall’umanità perversa e disobbediente. Su di lui ora scende lo Spirito come una colomba. L’amore eterno che unisce da sempre il Padre al Figlio ora è a lui di nuovo donato come colui che lo accompagnerà nella docilità alla volontà del Padre dentro l’indurimento peccaminoso della storia che lo rifiuterà. Il Figlio è ora il profeta, servo sofferente di Dio immesso nella storia umana per portarvi la riconciliazione e la luce divina.

Egli poi dopo aver ricevuto il battesimo esce dalle acque. Gli interpreti del Vangelo ci dicono che l’evangelista Matteo vuol qui richiamare l’Esodo, la liberazione del popolo eletto dalla schiavitù egiziana. Ora è giunto il vero liberatore, il vero salvatore della storia e del popolo: Cristo Gesù.

Non è però sufficiente contemplare con gli occhi della fede questo mistero di salvezza e trasformazione del destino umano. Tutti siamo chiamati, in quanto figli e figlie di Dio in Gesù attraverso il sacramento cristiano del Battesimo ad essere liberatori della realtà quotidiana dal peccato e dalla morte, dalla violenza e dal disprezzo della vita. Liberati da Cristo, innestati nella sua vita divina, dobbiamo diventare come disse don Primo Mazzolari “corredentori”, credenti capaci di caricarsi della croce altrui per donare loro vita, cura e accoglienza, pronti ad esserne crocifissi sopra dai poteri del mondo, come Gesù, il Figlio amato che col battesimo nel Giordano, è entrato nelle profondità del peccato umano, per caricarsene fino a soccombere, per risorgere poi a vita nuova.

“Padre, che tutto hai deciso per il tuo Cristo nel giorno che scese nelle acque del Giordano, fa che basti il battesimo pure a noi, che tutta la vita diventi un battesimo: libere vite da ogni altra bandiera, segnati solo dal tau in fronte”. (David M. Turoldo)

Che il Cristo umile e sofferente, solidale con noi peccatori per donarci una libertà liberata, ci segni col tau per sempre, perché appartenendogli fin nelle fibre più intime della nostra vita, sappiamo renderlo vivo nella testimonianza di chi perdendosi per Lui e la sua Parola, ritrova se stesso nella pienezza della gioia.