Bottalico: stop all’invio di bombe all’Arabia Saudita

Il presidente della Acli Gianni Bottalico, intervistato da Carlo Cefaloni di Cittanuova, sulla situazione nel Golfo e nel Medio Oriente, ravvisa che non è mai troppo tardi per scuotere le nostre coscienze e cambiare la strategia errata che ci sta portando verso la guerra.

Cosa si può dire sulla questione delle armi pesanti inviate dai nostri aeroporti all’Arabia Saudita?
«Quando si parla di Arabia Saudita e della sporca guerra che sta conducendo nello Yemen – che non è classificabile nello scontro sunniti-sciiti, in quanto a fianco degli Houti vi sono anche diverse componenti sunnite che combattono il terrorismo di al-Qaeda in Yemen – non bisogna dimenticare che la casa regnate dei Saud è intrinseca all’assetto dei poteri che dominano l’Occidente. Ecco il motivo per cui questo regime non è mai costretto a dare spiegazioni: può permettersi di negare i diritti delle donne, di giustiziare immigrati asiatici, cristiani, esponenti dell’opposizione, di finanziare i terroristi dell’Isis. La vendita di armi italiane all’Arabia Saudita è dunque favorita da questo disordine in cui siamo precipitati».

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