Custodire e onorare la memoria di don Lorenzo Milani. Contro ogni strumentalizzazione

Di Daniele Rocchetti, delegato nazionale alla vita cristiana

Il prossimo 30 novembre, alle 15,30, presso la Chiesa di Longuelo a Bergamo, un nutrito gruppo di associazioni, realtà ecclesiali e civili, si danno appuntamento per confrontarsi attorno alla “memoria e profezia” di don Lorenzo Milani.

Sarà l’occasione per ascoltare la testimonianza di Paolo Landi, “ragazzo” di Barbiana e autore di un bel testo sul Priore (“La Repubblica di Barbiana. La mia esperienza alla scuola di don Milani“, Editrice Fiorentina).

Giorno e ora non sono stati scelti a caso. Coincidono con un convegno controverso che pretende di associare l’azione educativa di don Lorenzo al caso di un presunto sistema per sottrarre bimbi alle famiglie e manipolarne l’affidamento in cambio di soldi.

Il convegno ha suscitato lo sdegno di molti.   A partire dal cardinale di Firenze, Giuseppe Betori, che parlando ad una radio ha detto:”il rispetto dovuto da tutti alla memoria di don Lorenzo Milani che prima ancora di essere educatore è stato un prete che ha fondato tutta la sua esistenza sulla fede e la fedeltà alla Chiesa, come ha detto a Barbiana papa Francesco”.

Vale la pena riportare integralmente il comunicato stampa di Pax Christi.

Vedere usata e strumentalizzata la scuola di Barbiana e la foto di don Lorenzo Milani ci ha indignato. Pax Christi ha la propria sede nazionale a Impruneta (FI), non lontano da Barbiana. Per noi, e per tantissime altre persone, il priore di Barbiana è un maestro, un testimone, un profeta. Spesso ci rechiamo sulla sua tomba nel piccolo cimitero a Barbiana, come ha fatto anche papa Francesco il 20 giugno 2017.

Condividiamo le parole chiare e nette del card. Betori, arcivescovo di Firenze, intervistato a Radio Toscana riguardo alla conferenza organizzata a Bergamo dal titolo ‘Da Barbiana a Bibbiano’:

Non si può accettare che la figura di don Lorenzo Milani, servitore esemplare del Vangelo e testimone di Cristo sia strumentalizzata o peggio offesa, accostando l’esperienza di Barbiana a vicende neppure lontanamente accostabili. Si tratta dell’ennesima distorsione e travisamento che da varie e diverse parti, in maniera ricorrente nel corso dei decenni, è stata fatta e continua ad essere fatta del pensiero e dell’azione di questo nostro sacerdote.

Sì, l’obbedienza è sempre meno una virtù quando ci viene chiesto di tacere di fronte a volontà così grossolane nel falsificare la realtà.

Don Milani, quando è stato il caso, si è difeso da solo, e non ha certo bisogno delle nostre difese. Chi lo ha conosciuto, letto e studiato sa bene che la testimonianza di don Lorenzo non teme certo operazioni così meschine e faziose.  Ci sembrava giusto almeno non tacere!

E invitare tutti non solo al rispetto ma anche allo studio e alla conoscenza della straordinaria esperienza della Scuola di Barbiana.

“ Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I CARE”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: ‘me ne importa, mi sta a cuore’. È il contrario esatto del motto fascista ‘me ne frego’.”

E mentre in questi giorni è stata bruciata per la seconda volta la libreria Pecora Elettrica,nel quartiere Centocelle a Roma, ci piace concludere con qualche frase del cartello che i proprietari della libreria hanno affisso il giorno dopo l’incendio: “Le cose belle vivono d’amore, so’ miti, silenziose e so’ pazienti… Me riempirò de libri e de cultura: è quello che a voialtri fa paura.”

Segnatevi sull’agenda la data del 30 novembre. Sarebbe bello, quel pomeriggio a Longuelo, essere in tanti.