Domenica 9 giugno 2019

Domenica di Pentecoste

Dal vangelo secondo Giovanni ( Gv 14, 15-16. 23-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

La festa della nuova alleanza
A cura di don Riccardo Donà, assistente spirituale Acli Trieste e del Friuli Venezia Giulia
La solennità di questa domenica è dedicata alla terza persona della Santissima Trinità, lo Spirito Santo lo Spirito che introdurrà la Chiesa a tutta la verità portando a compimento l’opera del Figlio.

Il Consolatore promesso a coloro che amano Gesù, cioè coloro che vivono la sua Parola mettendola in pratica.

Mentre Gesù era in terra era situato in un tempo e in uno spazio ben definito, lo potevano vedere e ascoltare solo coloro che che lo circondavano, salendo al cielo e inviando il suo S. Spirito, oggi e fino alla consumazione dei secoli, Egli può essere incontrato da tutti e vivificato in ogni uomo.

La festa della pentecoste, antica festa giudaica della discesa dal monte Sinai di Mosè con le tavole della legge, oggi inaugurata da Gesù come festa della nuova alleanza, segna l’inizio della Chiesa come comunità di fratelli, che si riconoscono nello spezzare il pane, nella condivisione.

“Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano”. Nella prima lettura dagli Atti, Luca mette in evidenza attraverso il vento lo Spirito che rinnova, che ricrea l’umanità, è l’inizio di un cammino nuovo per tutta l’umanità, un cammino che ci donerà grandi santi, uomini nuovi che con coraggio, sfidando tutte le paure passando attraverso tribolazioni, hanno saputo amare l’umanità più fragile e povera.

Lo Spirito che soffia sopra ogni uomo ha donato a noi attraverso i suoi Santi,una infinità di carismi, grazie e doni spirituali sempre nuovi e adatti al tempo di vita sulla terra.

Pensiamo a Santa Madre Teresa di Calcutta con il suo piegarsi inginocchiarsi per accogliere i più poveri della terra, San Giuseppe Cottolengo che accoglie tutti coloro che sono infermi e bisognosi di assistenza nelle case fondate da lui e chiamate case della Divina provvidenza.

Tanti doni, tanti carismi, un unico Spirito, lo Spirito dell’Amore del Padre e del Figlio.

Maria stessa partorisce Gesù per opera dello stesso Spirito Santo egli  il primo dono ai credenti che opera la nostra santificazione.

Accordami la tua sapienza

Vieni, o Spirito Santo,

dentro di me, nel mio cuore e nella mia mente.

Accordami la Tua intelligenza,

perché io possa conoscere il Padre

nel meditare la parola del Vangelo.

Accordami il Tuo amore,

perché anche quest’oggi, esortato dalla Tua parola,

Ti cerchi nei fatti e nelle persone che ho incontrato.

Accordami la Tua sapienza,

perché io sappia rivivere e giudicare, alla luce della tua parola,

quello che oggi ho vissuto.

Accordami la perseveranza,

perché io con pazienza penetri

il messaggio di Dio nel Vangelo.

San Tommaso d’Aquino