Elezioni, il commento dei presidenti regionali Acli

“In Campania c’è stato uno straordinario riscontro per il vincitore, Vincenzo De Luca, grazie anche ad un lavoro che nasce da lontano e il covid19 lo ha consacrato tra i più capaci comunicatori del 21° secolo. Spiritoso, competente e colto, un politico della Prima Repubblica, Sindaco di Salerno per vocazione ha trasformato  la sua città. In Regione come Acli e associazioni  del Terzo settore siamo sicuri che il suo lavoro continuerà per gli esclusi e a favore delle fasce deboli per combattere  la povertà  assoluta e relativa, senza mai dimenticare le zone interne. A De Luca vanno gli auguri  di buon lavoro chiedendo di essere protagonista per i fondi della programmazione  Europea 2021-2027”

Filiberto Parente
Presidente regionale ACLI Campania

 

“Giovanni Toti è stato riconfermato Presidente Regionale della Liguria, con un percentuale di voti superiore al 55%, guidando una coalizione di centrodestra, trainata dal proprio movimento, Cambiamo, che ha raccolto molti più consensi della Lega di Salvini.
Il Candidato di centrosinistra Sansa, non raggiunge di poco il 40% dei consensi, ma in considerazione del percorso accidentato che ha portato alla sua candidatura, delle riluttanze di PD e M5S, che in ogni caso hanno trovato l’unico accordo di alleanza in questa tornata elettorale, c’è qualche indicazione positiva.
Non penso, personalmente, che la riconferma di Toti sia tanto la misura dell’apprezzamento del suo operato, che soprattutto nella gestione dell’emergenza COVI ha lasciato diverse perplessitá, quanto l’efficacia di una campagna di propaganda politica, molto presente e spesso incentrata anche sui successi del “modello Genova” adottato per la ricostruzione del ponte sul Torrente Polcevera, la cui gestione a dire il vero era in capo al Commissario, cioè al Sindaco di Genova.
Per il resto la strada è stata spianata dalle difficoltà del centrosinistra ad approdare ad una candidatura credibile, arrivata tardi (e poi avversata apertamente da alcune personalità del PD ligure e anche del M5S), con una campagna da affrontare in agosto e partendo da una posizione di estremo svantaggio.
Devo registrare, in ogni caso, che i temi sociali e del lavoro hanno fatto fatica ad affermarsi nel discorso pubblico di questi mesi di campagna elettorale, sommersi dall’uso talvolta strumentale dei successi della ricostruzione, della gestione dell’emergenza sanitaria e di provvedimenti di sostegno alla crescita di cui dovremo misurare efficacia ed equità.
Mi auguro che di questa esperienza non si disperda lo spirito che ha portato qualcuno ad immaginare un centrosinistra aperto ad esperienze civili e politiche nuove.”

Davide Caviglia
Presidente regionale ACLI Liguria

 

“Congratulazioni ad Eugenio Giani. Il suo modo di lavorare, la sua capacità di ascolto e la sua attenzione a tutte le realtà toscane sono un’ottima premessa per costruire una Toscana ancora più solidale e attenta ai bisogni delle fasce deboli – commenta Giacomo Martelli, presidente della Acli della Toscana – Anche il referendum è stata una bellissima occasione di confronto e di approfondimento sul valore della rappresentanza. Il risultato ha indicato un nuovo percorso a cui le Acli della Toscana parteciperanno attivamente, contribuendo anche con la nostra fase congressuale a rimarcare il valore della partecipazione.”

Giacomo Martelli
Presidente regionale ACLI Toscana

 

“Il risultato in Veneto non è mai stato in dubbio, la vittoria di Zaia era data per scontata. Gli unici dubbi erano legati ai margini di questa vittoria e al confronto tra la lista del Presidente e il suo partito, la Lega.
Gli esiti del voto ci parlano di una vittoria con netto distacco, i giornali parlano di trionfo, ma soprattutto di un partito (la sua lista) del Presidente che triplica la Lega. Di sicuro questi risultati avranno un effetto più sulla Lega stessa che sugli oppositori di Zaia, nonostante il Governatore si sforzi di minimizzare questo suo successo personale e il fatto, non proprio marginale, di avere praticamente la maggioranza senza l’apporto dei suoi alleati, Lega inclusa.
Certo la vicenda Covid 19 e la gestione, da più parti definita tra le migliori in Italia, dell’epidemia nei terribili mesi di marzo e aprile 2020 in Veneto hanno aiutato questo risultato, ma già prima di febbraio 2020 i sondaggi davano Zaia con percentuali bulgare di preferenza rispetto ai possibili competitors. Il fenomeno Zaia ha quindi delle radici ben solide ed ha saputo crearsi un radicamento socio-politico quanto mai profondo che va ben oltre la triste stagione dell’emergenza sanitaria. Il voto amministrativo ha confermato quanto già emerso dal risultato del Referendum sull’Autonomia: il consenso di Zaia va ben oltre i confini dell’appartenenza leghista.
Ora Zaia avrà altri cinque anni per provare ad accontentare i veneti e le loro richieste di Autonomia e su questo si baserà la pesante eredità che lascerà a chi nel centro destra proverà a succedergli e a sostituirlo nei cuori dei tanti elettori. Certo non sarà facile, visto quanto andrà a pesare a livello centrale la pandemia e gli sforzi di rilancio complessivo dell’economia del Paese, trovare molti alleati in questo progetto anche all’interno della Segreteria del suo stesso partito. Certo i risultati di queste regionali hanno premiato un’idea di Lega diversa, e non solo nei toni, da quella di Salvini, e di questa Lega il Governatore veneto è il leader indiscusso. Difficile quindi prescindere da lui nel centro destra e sminuire il peso che sta assumendo anche fuori dai confini veneti.”

Andrea Citron
Presidente regionale ACLI Veneto

 

“A conclusione di questa campagna elettorale nella Regione Puglia, riconoscendo le difficoltà di questo momento storico legate alle incertezze sociali ed economiche che inevitabilmente hanno avuto ripercussioni sulle dinamiche politiche, siamo contenti del risultato elettorale della coalizione di Michele Emiliano che, facendo tesoro dell’esperienza di governo appena trascorsa e delle difficolta evidenziatesi durante il mandato, saprà costruire opportunità di crescita in tutti i settori della vita socio-economica del nostro territorio, dando impulso e serenità anche nei rapporti con i corpi intermedi del terzo settore.
Con questo spirito auguriamo un Buon Governo.”

Vincenzo Purgatorio 
Vice Presidente vicario ACLI Puglia

 

Le Marche, regione al plurale, hanno deciso di cambiare la maggioranza che le ha guidate per ben venticinque lunghi anni. Un risultato che non ha stupito le Acli come molti cittadini marchigiani in quanto, come si dice, era nell’aria. Una regione che negli ultimi dieci anni ha conosciuto tassi di disoccupazione crescenti ed elevati, specie nel Fabrianese e nella provincia di Ascoli Piceno, la crisi del calzaturiero nel Fermano, il gap infrastrutturale rispetto alle altre regioni del centro nord, aggiungiamoci il sisma e la ricostruzione ferma e, per ultimo ma non per importanza, le difficoltà del sistema sanitario e per non farci mancare niente anche il fallimento del primo istituto di credito sul territorio, cioè Banca Marche. Da questo scenario si può ben capire la grande voglia di cambiamento, anche se alla politica regionale guidata dal Centro sinistra non potevano essere imputate colpe certamente non proprie. La scelta di non confermare, come nelle altre Regioni governate dal Centro sinistra, il Presidente uscente Luca Ceriscioli, al quale di fatto si è dato un giudizio non buono, nonostante la sua gestione del Covid che in parte era stata molto apprezzata, ha prodotto la Caporetto.

Ora al neoeletto presidente del Centro destra Francesco Acquaroli spetta iniziare un percorso molto arduo: invertire un trend che ha portato le Marche progressivamente a scivolare verso Sud, verso quelle regioni che l’Unione Europea definisce “in transizione” a cui peraltro affida più risorse per farle risalire. Scivolate dalla serie A alla serie B, le Marche devono ritornare in serie A: è il nostro’auspicio, ma anche la richiesta che le Acli Marchigiane rivolgono al nuovo Presidente, confermando che come da 76 anni le Acli hanno a cuore alcuni obiettivi che riguardano il lavoro coniugato con i diritti dei lavoratori, la lotta alla povertà e alle diseguaglianze sociali, la coesione sociale e la tutela dell’ambiente.

Invitiamo infine il Presidente Acquaroli a prendere nota per il programma della sua Giunta di quanto contenuto nella Carta di Firenze, il documento consegnato al Presidente Sergio Mattarella all’inaugurazione della seconda edizione del Festival nazionale dell’Economia Civile.

“ L’impresa capitalistica non è l’unica, né l’esclusiva, né la naturale né la superiore forma d’impresa”.

E di conseguenza «l’economia civile guarda con fiducia ed ottimismo ad una dove sempre più imprese cercano di coniugare profitto ed impatto sociale, creazione di valore economico, dignità e qualità del lavoro e sostenibilità ambientale».

Buon lavoro Presidente Acquaroli dalle Acli delle Marche.

 

Maurizio Tomassini

Presidente regionale Acli Marche