Frenata l’Emorragia Astensionistica, Riprende il Dinamismo Partecipativo

Molto si è detto di queste elezioni. Un aspetto evidenziato da analisti e commentatori la tenuta dell’affluenza: malgrado la partecipazione al voto fosse una delle principali variabili di questa tornata elettorale, la flessione è stata di soli due punti percentuali rispetto alle Politiche del 2013, rallentando un trend sempre in discesa dal 2006. Un dato importante, considerato che, rispetto al 2013, quest’anno si è votato in un solo
giorno e con il disagio delle lunghe file provocate dall’introduzione bollino antifrode. Certo, non mancano le differenze territoriali – il centro-nord si conferma come la zona geografica con la partecipazione più alta, anche se rispetto a cinque anni fa è stato soprattutto il meridione ad aver tenuto – ma un dato è certo: la politica genera ancora passione. Queste elezioni restituiscono un’immagine degli italiani interessati ad intervenire nella vita democratica del Paese per contribuire a determinarne le scelte politiche.
Le Acli conoscono bene questo desiderio di partecipazione e considerano un valore fondamentale il diritto/dovere di rappresentare le proprie posizioni con il voto. Da sempre il nostro compito è anche educare alla politica, formare le coscienze sociali dei nostri concittadini e di quanti si riconoscono nei temi per noi fondamentali: lavoro, inclusione e giustizia sociale, libertà, democrazia e impegno civile. Per promuovere il coinvolgimento di tutti i cittadini alla vita delle istituzioni, abbiamo intrapreso un percorso partecipato per contribuire al dibattito politico in modo consapevole,
condiviso e animato. Lo abbiamo fatto in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, dei referendum per l’autonomia del 22 ottobre 2017 promossi dalle Regioni Veneto e Lombardia e delle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Sono tutte occasioni importanti per attivare una diffusa informazione e consapevolezza sui contenuti delle diverse consultazioni. Una politicità che si traduce anche nella scelta di
molti militanti e di dirigenti delle Acli di impegnarsi nelle istituzioni e nella politica come un naturale compimento del proprio percorso associativo. Si tratta di amministratori locali e parlamentari che, al di là delle specifiche appartenenze politiche, vogliamo ringraziare per il lavoro che hanno fatto e che continueranno a svolgere, saldando la loro azione politica ai valori che l’associazione promuove da più di 70 anni.