Giovedì 22 dicembre 2016

Parola del giorno: 1Sam 1,24-28; Cant 1 Sam 2,1.4-8; Lc 1,46-55
 
IL SANTO DEL GIORNO

Santa Francesca Saverio Cabrini (1850 – 1917). Francesca nacque nel 1850 da una famiglia numerosa e poverissima a Sant’Angelo Lodigiano, in Lombardia. Rimasta presto orfana, avrebbe voluto prendere i voti ma non venne ammessa in convento a causa della sua salute malferma. Grazie all’interessamento del parroco di Codogno poté dirigere un orfanotrofio, giungendo a fondare il primo nucleo delle Suore Missionaria del Sacro Cuore. La fondazione venne posta sotto il Patronato di San Francesco Saverio, santo di cui la donna assunse il nome quando infine pronunciò i voti. In seguito divenne missionaria nelle Americhe, dedicandosi all’assistenza degli italiani che a migliaia partivano, privi di ogni sostegno materiale in cerca di fortuna, e per questo divenne la patrona dei migranti. Morì a Chicago nel 1917.

LETTURE

Allora Anna pregò così: “Il mio cuore esulta nel Signore, la mia forza s’innalza grazie al mio Dio. Si apre la mia bocca contro i miei nemici, perché io gioisco per la tua salvezza. L’arco dei forti s’è spezzato, ma i deboli si sono rivestiti di vigore. I sazi si sono venduti per un pane, hanno smesso di farlo gli affamati. La sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli è sfiorita. Il Signore fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risalire. Il Signore rende povero e arricchisce, abbassa ed esalta. Solleva dalla polvere il debole, dall’immondizia rialza il povero, per farli sedere con i nobili e assegnare loro un trono di gloria. Perché al Signore appartengono i cardini della terra e su di essi egli poggia il mondo”. 1 Sam 2,1.4-8

Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre”. Luca 1,46-55  

Vivere nell’attesa del ritorno del Signore non è fuga dalla storia; è vivere ancora più pienamente la storia nell’orizzonte del suo destino ultimo. L’atteggiamento evangelico della vigilanza fonda così un’etica del discernimento: chi attende il Signore si sa chiamato a vivere responsabilmente ogni atto alla presenza del suo Dio, e comprende che il valore supremo di ogni scelta morale sta nello sforzo di piacere a Dio e di santificare il suo Nome compiendo la sua volontà. Cardinal Carlo Maria Martini  

BENEDIZIONE DELLA MENSA

Ti rendiamo grazie, Padre che sei nei cieli, perché hai cura di ogni creatura che è sulla terra. Benedici la nostra famiglia qui riunita per mangiare. Fa’ che nulla vada sprecato di tutto ciò che ci doni con infinita generosità. Amen.  

Leggi il libretto: Verso il Natale. La veglia e l’attesa