“Guardo il mondo da un oblò” di Claudia Lazzarin

Mi presento, mi chiamo Claudia Lazzarin e vi voglio raccontare la mia esperienza di vivere il mondo da un balcone. 
Un balcone? Io non ho un balcone, ho una specie di piccola veranda e 2 finestre, una con le inferriate dalla parte della strada e una fortunatamente no. Vi posso dire che cosa vedo da quella piccola veranda se volete?!?
Appena apro la finestra cè una casetta di fronte e i palazzi si vedono solo da molto lontano. Un cortile con qualche pianta che i signori sopra di me curano con passione e a volte capita che lascino degli oggetti allinterno del cortile destinati allAmiat che nessuno ha voglia o tempo di chiamare: vi sto parlando di un frigorifero rotto ed un vaso cinese grande e molto carino tra l’altro…non ci sono gatti  altro tipo di animale eccetto i colombi, che mi vengono a svegliare al mattino presto sulla tettoia con le loro zampine leggerea volte facendomi credere che fuori stia pure piovendo!
Ma oramai li conosco bene e so che sono loro! Mi sono abituata a distinguerli perché quando scuotono le tovaglie con le briciole loro raggiungono in un istante la mia tettoia e sento anche i loro becchi che si nutrono di briciole o quanto altro…
Questo è l’angolo preferito della casa in quarantena, perché riesco a sentire le voci dei vicini che litigano, ridono, alzano il volume della radio e gli aspirapolveri non ce li dimentichiamo!
Avranno tutti la casa come uno specchio finita la pandemia, perché in casa che si fa? Si pulisce soprattutto, di norma…ma io faccio il mio necessario e non mi arrampico certo sui mobili, per le pulizie di primavera ho deciso di aspettare Natale questo anno!!
Ogni tanto scende qualcuno a buttare l’immondizia, i bidoni sono all’interno del cortile e ogni tanto passa il ragazzo che li porta fuori.
Ah mi stavo dimenticando di dire che io abito in un piano rialzato e che quindi non riesco a vedere gli aerei quando passano ma sento il rumore, vedo la luce ma per vedere un pezzetto di cielo mi devo allungare e guardare dal lato sinistro, dove i palazzi sono un po’ più bassi.
Questa veranda è dotata di una sedia, una lavatrice ed un lavandino. Qui vengo anche a fumare qualche sigaretta, qui vengo quando devo stendere i panni o ritirarli.
Qui batte il sole fino ad un certo orario del pomeriggio quindi ho il resto della casa in ombra. Concludo con una POESIA.

Cosa cerchi? 
Il sole”
Da cosa fuggi?
Dal gelo”
Cosa temi? 
Il freddo di chi non sa ascoltare, non sa più Amare, e non sa più abbracciare