La Pace è un dono: le Acli aderiscono alla giornata di preghiera e digiuno del 27 ottobre

PAPA FRANCESCO DURANTE L’ANGELUS BAMBINELLO GESU' BAMBINO

Il 7 ottobre è iniziata una spirale di morte, di violenza, di odio, di rappresaglia in Israele e Palestina, che spacca le nostre coscienze e ci mette di fronte alla follia della guerra. Abbiamo condannato l’atroce violenza di Hamas, abbiamo chiesto il rilascio dei prigionieri, abbiamo invocato che quell’orrore non portasse Israele ad aggiungere morte alla morte, violenza alla violenza. Abbiamo chiesto il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. Abbiamo implorato la pace, attraverso la giustizia e la politica del dialogo per una mediazione del conflitto. Lo abbiamo fatto manifestando, con equilibrio, in molte iniziative. Lo stiamo facendo anche attraverso lo studio e l’approfondimento di una storia complicata che ci dovrebbe insegnare ad essere costruttori di pace. Soprattutto lo stiamo facendo con la preghiera, perché la Pace è innanzitutto un dono. A noi il compito di costruirne la strada, in qualche modo le tracce.

Aderendo all’invito di Papa Francesco, chiediamo alle Acli di tutti i livelli di vivere e promuovere la giornata di preghiera e digiuno indetta  per venerdì 27 ottobre dal pontefice, anche attraverso semplici momenti con i soci, con i Dirigenti e i collaboratori dei nostri servizi, nell’anniversario dell’Incontro interreligioso del 1986 ad Assisi voluto da San Giovanni Paolo II.

Papa Francesco ci ricorda che “il terrorismo e gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto tra Israeliani e Palestinesi, ma alimentano l’odio, la violenza, la vendetta, e fanno solo soffrire gli uni e gli altri. Il Medio Oriente non ha bisogno di guerra, ma di pace, di una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sul coraggio della fraternità”.

Vogliamo essere vicini alle persone innocenti che stanno vivendo momenti di tragica sofferenza e immane dolore e vogliamo insieme provocarci e crescere nella consapevolezza che la Pace può venire solo da Dio e che a noi spetta il compito grande di saperla accogliere, contribuendo a costruire le necessarie condizioni di giustizia, di verità, di libertà e di perdono. Di fronte a tanto orrore e violenza, di fronte alla guerra, noi scegliamo la parte delle vittime, da ogni parte siano. Sono loro il punto di partenza dal quale possiamo superare la spirale di morte che viviamo con dolore in Israele e Palestina.

Invitiamo le Acli ad ogni livello a promuovere, anche in rete con altre realtà, iniziative di preghiera, solidarietà, formazione e approfondimento per favorire la cultura della Pace e del dialogo, chiedendovi la cortesia di segnalare ogni iniziativa che state organizzando (alla mail ufficiostampa@acli.it) per camminare insieme e darci luce in questo momento buio della storia.

 

Pierangelo Milesi

Delegato alla Pace, Ecumenismo e Vita Cristiana delle ACLI nazionali