Le Acli per la pace

Sabato 5 marzo anche le ACLI saranno  in piazza a Roma, con le associazioni della Rete Italiana Pace e Disarmo e con tutte le cittadine e i cittadini di buona volontà, per chiedere il “cessate il fuoco” in Ucraina e dire no alla guerra in tutte le sue forme e in tutti i luoghi del mondo dove porta morte e distruzione. L’appuntamento è a piazza della Repubblica alle ore 13,00 per una marcia che dovrebbe arrivare alle ore 14,30 in piazza San Giovanni in Laterano.

Le Acli inoltre, insieme all’azione politica e sociale messa in campo a livello nazionale e livello territoriale, invitano tutti a partecipare alla raccolta fondi organizzata da IPSIA ACLI “aiuto alle popolazioni ucraine in fuga dalla guerra” CONTO CORRENTE POSTALE numero 1051449377, intestato a Istituto Pace Sviluppo Innovazione ACLI – IPSIA, Iban: IT60C07601600001051449377

 

 

Qui il comunicato integrale della Rete Italiana Pace e Disarmo :

La Rete Italiana Pace e Disarmo e le sue Organizzazioni ribadiscono la condanna dell’azione militare in Ucraina da parte della Federazione Russa esprimendo massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostenendo tutti gli sforzi della società civile pacifista e dei lavoratori e lavoratrici in Ucraina e Russia che si oppongono alla guerra con la nonviolenza.

La Pace è possibile solo costruendola con il disarmo, la neutralità attiva, la riduzione delle spese militari, il sostegno a forme di trasformazione nonviolenta dei conflitti, il superamento delle alleanze militari, l’opposizione alla militarizzazione e soprattutto proteggendo le persone.

La Rete italiana Pace Disarmo ribadisce che la prima urgenza è quella di fermare le azioni belliche militari e attivare interventi di aiuto umanitario e protezione della popolazione civile. Per questo chiediamo alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass. Deve essere garantito inoltre un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto

Dobbiamo prodigarci per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate e fermando le forniture di armamenti che non possono certo portare la pace ma solo acuire il conflitto.

Solo così potrà poi partire un vero percorso diplomatico che possa promuovere percorsi di sicurezza condivisa e soprattutto possa riportare al centro le scelte democratiche della società civile Ucraina e Russia. Vogliamo costruire insieme un’Europa di pace, senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali.