Manovra di Bilancio 2018: le misure per cultura e spettacolo

Nei prossimi giorni sarà in discussione in Parlamento il testo definitivo del DDL 2960 che racchiude la Manovra di Bilancio per l’anno 2018. Tra gli altri, sono stati previsti una serie di interventi e misure a favore della cultura e dello spettacolo che possiamo così sintetizzare:

  • Bonus Cultura: viene prevista una proroga fino a tutto il 2019 del bonus cultura di 500 euro per i ragazzi fino a 18 anni che potrà essere utilizzato per acquistare libri, musica, biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, l’ingresso ai musei, mostre, aree archeologiche, gallerie, monumenti e parchi naturali. Sono state stanziate somme per 290 milioni di euro per garantire il bonus cultura fino all’anno 2019.
  • Fondo per la promozione del libro e della lettura: viene istituito dall’anno 2018 un Fondo specifico per la promozione del libro e della lettura con una dotazione annua di 3 milioni di euro da regolamentare con apposito decreto del ministero dei beni e delle attività culturali di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
  • Iva agevolata al 10% per gli spettacoli: il DDL 2960, all’art. 39, numero 13, prevede espressamente che “Alla tabella A, parte III, allegata al DPR 26 ottobre 1972 n. 633, al n. 119, le parole “spettacoli teatrali” sono sostituite dalle seguenti: “spettacoli di cui al successivo n. 123, nonché le relative prestazioni, rese da intermediari”. Ciò vuol dire che concerti, spettacoli viaggianti, esibizioni di burattini e marionette, oltre ai già previsti spettacoli teatrali, nonché le relative prestazioni, rese da intermediari (ed è questa la rilevante novità normativa) potranno godere dell’Iva agevolata al 10%. Quindi, l’Iva agevolata si dovrebbe poter applicare non solo alla vendita diretta dei ticket di ingresso alle manifestazioni a pagamento ed ai contratti di scrittura connessi con gli spettacoli di cui al n. 123 del DPR 633/1972, ma anche alle “relative prestazioni, rese da intermediari”, ossia ai contratti funzionali alla produzione ed all’organizzazione dello spettacolo.

 

“La portata dell’art. 39, comma 13 del DDL 2960 è di una rilevanza estrema – sostiene Antonio Di Pinto, Incaricato Nazionale di Acli Arte e Spettacoloin quanto va finalmente a disciplinare in modo espresso un punto controverso della normativa fiscale, ossia l’applicazione dell’IVA agevolata del 10% agli spettacoli di cui al n. 123 DPR 633/72, nonché alle relative prestazioni, rese da intermediari, relativo agli operatori di cultura e spettacolo e che aveva purtroppo trovato un arresto giurisprudenziale molto restrittivo, a danno dell’intero comparto, se pensiamo alla nota sentenza n. 12283/2015 della Cassazione. In base all’interpretazione fornita dalla Suprema Corte sulla normativa vigente, volendo sintetizzare al massimo, l’iva agevolata del 10% si sarebbe potuta applicare solo nel caso di vendita diretta al pubblico dei biglietti di ingresso alle manifestazioni oppure nel caso in cui l’evento fosse stato organizzato direttamente dall’ente associativo che lo mette in scena (pensiamo ai contratti di scrittura degli artisti). Nel caso in cui la realizzazione di uno spettacolo avesse contemplato invece la presenza di un organizzatore e di un produttore, la fattura emessa da quest’ultimo in favore del primo sarebbe stata calcolata sulla base dell’aliquota ordinaria del 22%. Auspichiamo, pertanto, che queste norme di favore per il settore cultura e spettacolo vengano licenziate sulla base del testo definitivo del DDL 2960, come giunto sui banchi parlamentari. Anche se non risolve appieno tutte le problematiche e criticità del settore, sarebbe comunque una vera e propria “boccata di ossigeno” per l’intero comparto cultura e spettacolo.”