Pace, Lavoro e Dignità: il documento sul 1° maggio della Direzione Nazionale

La Direzione nazionale delle ACLI ha elaborato un documento (in allegato in versione integrale e in versione sintetica) innanzitutto per celebrare il Primo Maggio senza “se” e senza “ma” contro l’invasione russa che, nonostante tanti errori e responsabilità internazionali, non ha alcun alibi; per celebrare il Primo Maggio contro tutte le guerre reclamando, solidali con le vittime, che torni in campo la politica,  per fermare le armi e il riarmo, per sradicare nei popoli la guerra e la diffusa esigenza delle nostre democrazie di aver bisogno senza troppi scrupoli delle dittature,  come è avvenuto con la Russia di Putin e come ancora avviene con la Turchia, con la Libia (per tenere lontani i rifugiati, spesso in lager), con l’Arabia Saudita, con l’Egitto e altri Paesi, ai quali mandiamo armi anche quando sono palesi aggressori.

La Direzione nazionale delle ACLI ricorda innanzitutto che nella nostra Costituzione il lavoro deve “assicurare un’esistenza libera e dignitosa”. Tra le proposte contenute nel documento c’è quella di un piano Marshall per e con l’Africa, i Paesi poveri (e per chi fugge da guerre e povertà), che già vengono travolti dalla speculazione sul cibo e dall’escalation che la guerra sta portandoe un piano B per un PNRR poco “sociale”, che coinvolga il Terzo settore e comunità locali per combattere alla radice le diseguaglianze e mettere a cantiere le risorse, come quelle sui nidi, che rischiano di non essere investite.

La Direzione Nazionale rilancia inoltre “l’urgenza di una profonda riforma della scuola secondaria (di primo e di secondo grado)”, oggi quasi esclusivamente impostata su lezioni frontali, e quasi per nulla su un tutoraggio personalizzato, che le ridia un mandato educativo; e che veda la formazione professionale quale complemento necessario e urgente dell’istruzione, a partire dalla priorità di diffusione in tutto il Paese dell’apprendistato duale.

Infine, ma non ultimo, la Direzione Nazionale ACLI denuncia la necessità di dare uno “stop alla greed economy, l’economia dell’avidità”: Se un bar vende un panino a un turista 10 volte il suo prezzo, giustamente, ci si scandalizza; se un manager gode di una buona uscita 10.000 volte quella di un lavoratore non altrettanto.”

Oggi “che la guerra annuncia tempi duri per il costo della vita, nonché per il nostro export, diventa sempre più urgente distribuire e ridistribuire ricchezza. Specie toccando la super ricchezza di pochissimi (500 persone in un anno hanno aumentato i propri salvadanai di 1000 miliardi di dollari). Innanzitutto, con una vera tassazione dei redditi, di tutti i redditi, equa perché progressiva e “sartoriale”; nonché una riforma della finanza e accordi che mettano al bando paradisi fiscali, dumping fiscale ed evasione, altrimenti sarà recessione.”

Che il lavoro possa essere crescita della persona e della società, collaborazione e partecipazione nelle aziende e con le comunità, condivisione della ricchezza generata, non è un’utopia. Lo dimostrano tante esperienze di un’economia effettivamente civile, dove si scommette sulla crescita di ogni persona che lavora, sulla partecipazione dei lavoratori, sulla collaborazione con le comunità, e non si guarda solo ai profitti.

Pace, Lavoro e Dignità. Con queste parole le Acli in tutta Italia e in diverse nazioni nei luoghi del mondo, dove sono presenti, promuovono, nei prossimi giorni e settimane,  centinaia di incontri ed eventi  per celebrare la Liberazione e il Primo Maggio con un’attenzione particolare alla Pace, perché la memoria e le aspirazioni si coniughino con il tempo che viviamo.

Qui la nuova sezione con tutte le iniziative delle Acli territoriali

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