Padre, venga il tuo regno

Luca raccoglie in questi pochi versetti alcuni insegnamenti sulla preghiera. Accanto a questi ci sono i numerosi accenni alla preghiera di Gesù durante il suo ministero pubblico, fino alla notte nel Getsemani e poi sulla croce. Il tutto ci insegna ad avere fiducia nella bontà di Dio e ad avere il coraggio e la fede di chiedere il bene per tutti, lasciando al Signore la libertà di scegliere il modo con cui lo realizzerà.

Il Padre nostro è una preghiera sintetica e completa. Ci invita a sintonizzarci su Dio, su chi è lui, su ciò che fa per noi e su ciò che dobbiamo fare noi. La preghiera è la forma della relazione che abbiamo con Dio, essa ci rivela la nostra teologia, cioè quale immagine abbiamo del Signore. Per questo Gesù, che molto ha pregato il Padre, sa come educarci offrendoci questa preghiera.

La prima parte è un riconoscimento della santità di Dio, della sua misericordia e giustizia che si compiono nel regno annunciato da Gesù. La richiesta centrale riguarda il pane, cioè la vita. E’ il riconoscimento del dono quotidiano della vita che viene da Dio. Il perdono reciproco è la nuova vita che nasce dall’accogliere il regno di Dio in noi, per questo chiediamo a Dio di non lasciarci nella tentazione di non credere al suo perdono dei nostri peccati.

Accanto alla “forma” della preghiera, Gesù offre una parabola sull’importanza dell’insistere nella preghiera, che è segno di fiducia che il Signore la esaudirà. La preghiera esaudita riguarda sempre la vita altrui, la sua custodia e la sua cura.

Infatti per Gesù è importante sottolineare la bontà di Dio, perché è su di essa che possiamo fare affidamento per ottenere cose buone per la nostra vita. Il paragone con noi che siamo capaci di dare cose buone a chi amiamo, i nostri figli, pur essendo cattivi, ci aiuta a comprendere che, essendo Dio buono, non può che darci quanto ci è necessario, cioè il suo Spirito di vita, che ci consola e ci guida alla verità su Gesù: egli è amore, come lo è il Padre.

 

24 luglio 2016 – XVII Domenica tempo Ordinario – Anno C

Luca 11,1-13

1Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2 Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

“Padre,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno;

3dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

4e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione”».

5 Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; 7 e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8 vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13 Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

 

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