Patronato Acli, le tutele Inail in caso di patologie dovute a esposizione da amianto

amianto

Le fibre di amianto, una volta respirate, possono provocare gravi patologie, anche dopo lunghi periodi di latenza.

L’amianto (o asbesto) è una fibra minerale che, per le sue particolari proprietà fisiche e chimiche, è stata ampiamente utilizzata fino al 1992, quando fu messa al bando a causa degli effetti nocivi sulla salute. Il suo utilizzo fu massiccio in vari settori: per la costruzione di navi e treni, per la realizzazione di pannelli isolanti, per pavimenti, tegole, tubazioni, vernici, canne fumarie, impianti elettrici, guarnizioni, macchinari industriali di vario genere. Ad oggi, sono purtroppo ancora numerosi i siti dove l’amianto può essere presente. Inoltre, tali fibre potevano attaccarsi agli indumenti e staccarsi successivamente, diffondendosi quindi anche in altri luoghi (ad es. l’ambiente domestico).

Le prestazioni previste dalla tutela Inail
La tutela Inail prevede alcune prestazioni che riguardano sia coloro che hanno contratto patologie asbesto correlate in ambito lavorativo, sia in caso di persone malate di mesotelioma “non professionale”, ossia contratto per esposizione familiare (ad es. familiare di un lavoratore che svolgeva lavorazioni a contatto con l’amianto) o ambientale (ad es. vicinanza ad industrie).
Vediamo di quali prestazioni si tratta:

1. Per i titolari di rendita per patologia da esposizione all’amianto, è prevista una prestazione economica aggiuntiva alla rendita stessa e consiste, dal 1/1/2023, nel 17% della rendita in godimento. Non è necessario presentare alcuna domanda, in quanto viene erogata d’ufficio dall’Inail.

2. Per le persone affette da mesotelioma non professionale (per contatto ambientale o familiare) è prevista invece una prestazione una tantum che, a partire dal 1° gennaio 2023, ammonta a 15.000 euro. Tale importo viene corrisposto a seguito di accoglimento della relativa domanda che dev’essere corredata dalla documentazione che attesti non solo la sussistenza della patologia, ma anche le informazioni necessarie per accertare il contatto ambientale o familiare. A pena di decadenza, l’istanza va presentata entro tre anni dalla prima diagnosi.

Il Patronato Acli è a disposizione per approfondimenti in caso di patologie dovute ad esposizione ad amianto, contatta la sede più vicina.