San Teobaldo Roggeri – Protettore dei calzolai e dei facchini

Un santo per ogni lavoratore: le Acli inaugurano una nuova rubrica dedicata ai protettori delle categorie professionali. Un appuntamento, dettato dal calendario, con la vita di uomini straordinari. Uno spazio che vuole mettere al centro il lavoro, i lavoratori e, soprattutto, la fede popolare.

 

San Teobaldo Roggeri – Protettore dei calzolai e dei facchini

San Teobaldo nacque verso il 1100 a Vicoforte, detta allora Vico, in provincia di Asti, da una famiglia della piccola nobiltà locale. A dodici anni, rimasto solo, si trasferì ad Alba ove si occupò presso la bottega di un ciabattino che lo accolse in casa.

Morto il suo benefattore che avrebbe desiderato vederlo sposo alla figlia Virida, andò pellegrino a Santiago de Compostela, mendicando di porta in porta. Ritornato ad Alba scelse di fare il facchino considerato il più umile fra i mestieri, privandosi del poco guadagno per aiutare i poveri.

Pentendosi di aver reagito a un’offesa, come penitenza prese a dormire sulla nuda pietra della scalinata della chiesa di San Lorenzo dove serviva anche come sagrestano.

Una sera che si era recato a far visita alla vedova del ciabattino, fu colpito da un grave malore che lo uccise. Era il 1150.

Secondo i suoi desideri fu sepolto nello spazio compreso fra le due chiese di San Lorenzo e San Silvestro. Il suo culto è stato riconosciuto ufficialmente nel 1841.