Acli Cagliari: emigrazione in America, focus Argentina

In un periodo in cui si parla di emigrazioni in termini spesso drammatici, un tema che oggi è al centro del dibattito politico, italiano ed europeo, è importante parlare di emigrazione anche come fenomeno che è foriero di opportunità. Ne parlano oggi le Acli di Cagliari.

Dopo la Svizzera, i paesi che registrano il maggior numero di sardi emigrati sono l’Argentina e gli Stati Uniti: sono oltre 10mila i sardi che risiedono stabilmente nel continente americano.

I dati dell’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, confermano l’entità e l’importanza di un fenomeno che è ricco di stimoli e opportunità per il futuro. Infatti, quasi la metà di coloro che hanno lasciato la Sardegna per il Nuovo Continente sono della fascia d’età 18-34 o 35-54 anni: appartengono cioè alla cosiddetta popolazione attiva.

Per discutere di questo tema e approfondire la conoscenza del paese sudamericano dove risiedono la maggior parte dei sardi emigrati, le Acli provinciali hanno organizzato il seminario di approfondimento “Direzione Argentina”, in collaborazione con Ipsia Sardegna, Giovani delle Acli, Faes (Federazione Associazione Emigrati Sardi) e TerzOnline.

All’evento, che si terrà oggi 15 ottobre nella sede Acli di Cagliari, è prevista la partecipazione di giovani dei circoli sardi di Buenos Aires, San Martin de B.A, Rosario, Mar de Plata, Villa Bosch, La Plata, S. M. de Tucuman.

Anche grazie alla loro testimonianza sarà possibile conoscere meglio tutto ciò che il paese offre a coloro che volessero trasferirsi per un periodo o stabilmente.

Molto spesso si guarda al fenomeno migratorio in chiave negativa – spiega il presidente provinciale delle Acli Mauro Carta – e non si colgono gli aspetti positivi e le opportunità date da una rete tanto vasta sia in chiave di commercio che di confronto diretto con altre realtà tanto differenti dalla nostra. Il lavoro e l’impegno profuso dai circoli dei sardi in tutto il mondo, inoltre, testimoniano il fortissimo legame che tiene i sardi emigrati attaccati alle proprie origini”.