Acli Salerno: Dialogo tra Italia e Tunisia, le due sponde del Mare Nostrum

Sono anni in cui si parla di Mediterraneo come porta verso l’Europa per i migranti in arrivo dall’Africa, in fuga da povertà e guerre: Mediterraneo come ultima speranza di fuga, in cui spesso i profughi non trovano la salvezza ma la morte. Un tema su cui si sta dibattendo moltissimo, in Italia e in ambito europeo, in cui anche la politica spesso sottovaluta o strumentalizza le paure, fomentando più o meno consapevolmente facili derive di intolleranza e razzismo.
L’incontro “Dialogo tra due sponde, Italia – Tunisia”, svoltosi ad agosto nelle sale del “Museo vivente della Dieta Mediterranea” di Pioppi, in provincia di Salerno, vuole mostrare un aspetto diverso e dare un segnale di speranza: è un evento che sancisce l’amicizia e le relazioni culturali tra i popoli del Mediterraneo, il Mare Nostrum su cui si affacciano Stati di continenti diversi, coacervo di culture e lingue diverse, storicamente “luogo” di incontri e commerci.
L’iniziativa, finanziata con il contributo del 5X1000 alle ACLI, nasce dal protocollo d’intesa firmato lo scorso novembre presso il Consolato tunisino di Napoli tra le ACLI provinciali di Salerno e la Console Beya Abdelbaki.
Italia e Tunisia, pur nelle differenze di cultura, lingua, religione, sono tradizionalmente legate per le forti relazioni culturali e i legami commerciali, con una forte presenza di nostri connazionali, un clima e un ambiente simili.
Valorizzare il legame ed i vincoli di amicizia tra le due comunità, attraverso la promozione di sinergie ed azioni concrete: «Queste sono le parole chiave che ci hanno ispirato a recuperare e promuovere un approccio cooperativo – dichiara Gianluca Mastrovito, presidente delle ACLI provinciali di Salerno – incoraggiando lo scambio di idee e il dialogo ».
L’appuntamento è stato inserito nel cartellone del Festival nazionale della Dieta Mediterranea “che mira alla valorizzazione delle diversità culturali e sociali dell’arte culinaria del Mare Nostrum: la Dieta Mediterranea, che nasce nel Cilento ma che costituisce un tassello che unisce i popoli e che racchiude tra le sue eccellenze alimentari proprio quell’olivo simbolo di pace e unione tra popoli”.